e alla fine basta così poco per rendermi conto di come una persona che fino a un mese ritenevo tanto vicina, ora è lontana anni luce, millenni, infiniti spazi.
E questa è una cosa che odio.
Non mi piace perdere le persone. Sentire che si allontanano.
Odio leggere e non capire. Soprattutto per una come me che ama le parole.
Mi ipnotizzo a guardarle e a rileggerle mille e mille volte, sotto cento prospettive.
Ma senza risultati, perchè alla fine le possibilità sono troppe, più di quelle che io possa immaginare.
Mi sento insoddisfatta. Insoddisfatta e INSIGNIFICANTE.
E finisco col rifugiarmi nelle mie parole
Perchè quelle sì che mi danno un senso e mi tranquillizzano, mi riequilibrano in uno spazio sicuro.
Eppure non basta. Ma che ci posso fare?
Scavalcare i muri è un luogo di sfogo, di ricerca di me stessa, di lotta. è un luogo per riordinare i pensieri e le emozioni, è una casa, dentro alla quale sentirsi sicuri, è un motto, una sfida, l'unica maniera in cui sento di dover vivere la mia vita... CLIMB OVER THE WALLS: this is a place to vent, to search for myself, to fight, a place to reorder your thoughts and emotions, a house in which you can feel safe, a motto, a challenge, the only way I feel I should live my life...
venerdì 14 gennaio 2011
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Come diceva il buon Samuel Beckett: Words are all we have..
RispondiEliminaLe parole servono davvero, anche x curare gli altri, e x prendersi cura soprattutto di se stessi..
ENRICO
Hai ragione Enrico. E questa citazione di Beckett mi piace parecchio: non la scorderò!
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