E poi guardo in alto e c'è
la luna che
mi chiama dietro l'ombra dell'eclissi che c'è.
è lei che mi guarda
e dietro le nuvole mi porta
tra la gente amata che ora è morta.
Dietro quelle nuvole mi osserva,
il mio nonno che mi protegge e avvolge, come una coperta.
Stringo forte la catenina che ho al collo,
tutto ciò che evoca il suo ricordo.
E sebbene io di ricordi in realtà non ne abbia
dentro di me c'è il dolore chiuso in gabbia.
Da bambina avevo scritto di te,
volevo averti accanto perchè tu giocassi con me.
Non mi son mai chiesta da dove arrivi tanto amore,
so solo che c'è un legame più forte della morte e di ogni malore.
Lo so che mi vuoi bene: mi hai aspettato
e Dio un dono ce lo ha dato:
mi hai vista nascere e mi hai tenuta tra le braccia,
e io bimba ho guardato con stupore la tua faccia.
Ed eccoci qui, nonno, ancora ti guardo
cerco nelle stelle il tuo dolce sguardo.
Sento la tua mano che mi tocca la testa
il tuo calore e l'orgoglio, che non si arresta.
Ti mando il mio grazie, affidandolo al vento
proteggimi sempre, ti voglio bene, mio custode d'argento.
Scavalcare i muri è un luogo di sfogo, di ricerca di me stessa, di lotta. è un luogo per riordinare i pensieri e le emozioni, è una casa, dentro alla quale sentirsi sicuri, è un motto, una sfida, l'unica maniera in cui sento di dover vivere la mia vita... CLIMB OVER THE WALLS: this is a place to vent, to search for myself, to fight, a place to reorder your thoughts and emotions, a house in which you can feel safe, a motto, a challenge, the only way I feel I should live my life...
giovedì 16 giugno 2011
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento