Ci sono sere che mi succede di fermarmi, come una statua di sale.
Mi fermo ad osservare, a scavare dentro le ossa di chi mi è intorno
per leggere la storia che sta sotto a quei vestiti, a quei sorrisi a volte forzati, a quegli occhi che cercano di raccontarsi.
E mi rendo conto di quanto schifo c'è.
Vorrei poter fare qualcosa, ma alla fine me ne sto li, con le mie preghiere e le mie belle parole.
Non che pensi che siano futili, ma come posso accontentarmi di questo?
Come si può lasciare che il lupo continui a fare a brandelli e divorare senza far nulla?
Osservare certi occhi fa tremare.
Fa tremare osservare una persona e vedere la sua luce schiacciata, soffocata,
quando potrebbe brillare come una stella di prima sera, quando il buio scende e il cielo inizia a nutrirsi di lei.
Un fiore che appassisce prima del tempo,
una sorgente d'acqua che si estingue lentamente,
e tutto quanto in sordina,
camuffato dalla debole corazza che ci si prova a costruire.
Non ne sono sicura ma a volte, forse, si può pregare per la morte di qualcuno.
Scavalcare i muri è un luogo di sfogo, di ricerca di me stessa, di lotta. è un luogo per riordinare i pensieri e le emozioni, è una casa, dentro alla quale sentirsi sicuri, è un motto, una sfida, l'unica maniera in cui sento di dover vivere la mia vita... CLIMB OVER THE WALLS: this is a place to vent, to search for myself, to fight, a place to reorder your thoughts and emotions, a house in which you can feel safe, a motto, a challenge, the only way I feel I should live my life...
domenica 28 aprile 2013
Negli occhi e nelle ossa
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