venerdì 25 gennaio 2019

Sai quel luogo che sta fra il sogno e la veglia...?

Al mattino ho tre sveglie.
Sì, lo so, non è il massimo.
Ho tre sveglie perché alzarsi dal letto per me è sempre incredibilmente traumatico.
Non so se il lasso di tempo che intercorre tra il suono di una sveglia e l'altra sia più efficace che deleterio ma, al momento, non posso farne a meno: rischierei ogni giorno di riaddormentarmi e non andare al lavoro.
Oggi, tra la sveglia delle 7:40 e quella delle 8:00 mi sono riaddormentata.
Quel sonno sufficientemente profondo da sognare.
Quel sonno sufficientemente leggero da ricordare tutto alla perfezione.
Ho fatto un sogno. Un sogno - inevitabilmente - breve, ma di un'intensità che mi ha disarmato.
Mi ha tranciato le gambe. Questa è l'espressione che ho subito pensato e che mi sono appuntata per non perdere quella sensazione che, nella frenesia del mattino, rischiavo di lasciar scivolare via.
Tutti i sogni, mentre li vivi, appaiono assolutamente realistici e credibili, poi però ti svegli e ti rendi conto dell'assurdità della presenza di una certa persona, o del modo strano e pazzesco con cui mutano tempi e luoghi, o del fatto che nella realtà certe cose non le faresti o potresti mai fare.
Il mio sogno di oggi, però, era incredibilmente realistico, verosimile, potrei definirlo quasi tangibile.
Come se ciò che ho sognato di dire, fare, toccare, annusare e provare lo avessi davvero detto, fatto, toccato, annusato e provato. Come se mi fossi trovata in un'altra dimensione altrettanto reale a quella in cui sto vivendo ora.
Come se... e invece non lo so...