giovedì 29 dicembre 2011

... verso il 2012

E' passato poco più di un anno dalla creazione di questo blog, che un po' coincide con la fine del 2010.
E' stato un anno trascorso veloce come un fulmine,
ma un anno pieno, pienissimo.
Un anno colmo di persone, emozioni, amicizie, incertezze, lacrime, divertimento.
E' stato un anno di viaggio. E che viaggio!
Ho risalito burroni, scavalcato muri, scelto sentieri di fronte a bivi, corso per prati fioriti, nuotato tra gli scogli e, di tanto in tanto, mi son fermata a guardare l'orizzonte.
Ciò che ho fatto meno di tutto è stato il VOLTARMI INDIETRO. E questa è una novità, un bel segno di cambiamento. Ne sono felice e soddisfatta.
E' stato un anno BELLO. Molto più di quello precedente. Perchè è stato un anno PER ME.
Non si tratta di egocentrismo, ma di VIVERE a pieno, senza lasciare nemmeno un minuto alla mera sopravvivenza fisica. Ho passato un anno di piena vita, come spero sia sempre, da ora in avanti.
Alla fine dell'anno scorso avevo suggerito a tutti di trovare un vero proposito per il 2011, in primis a me stessa. Beh, in realtà, coscientemente, non ne avevo trovato nemmeno uno per me. Ma ad oggi, guardandomi da fuori, so che un proposito, invece, me l'ero data. Si trattava di scoprire come scavalcare quei famosi muri, perchè evitarli è chiaramente impossibile. Come trasformarli da ostacoli, a stimoli. Come guardarli con gli occhi di chi vuol scoprire, invece che di chi ci vede e basta.
Ed ora eccoci qua, alla fine di questo 2011, alle porte dell'anno nuovo. Eccoci, a tirare le somme, come si fa per abitudine, per bisogno. La fine dell'anno mi riporta alla mente, nitida come non mai, la MORTE. Penso ad Andrea e a quando toccherà a me. E sì, lo ammetto, ancora mi fa paura.
Non ho molto altro da dire, oltre a ciò che ho già scritto. Anche perchè molte cose son celate in queste poche parole e i molti grazie camuffati tra le righe.
E io sono qua, stabile nel mio oggi, chiedendo solo una cosa a questo 2012 in arrivo: continuare a sentirmi "in aria", perchè come ci insegna Peter Pan si può volare solo avendo nella testa PENSIERI FELICI.

martedì 27 dicembre 2011

Voglio te.

Voglio te.
Non importa quanto tu possa essere distante.
Voglio te oggi.
Non so cosa succederà in futuro, nè come sarà la mia vita.
E forse poi tanto non importa.
Ciò che è fondamentale è essere alla ricerca, non trovare.
Oggi io voglio te.
Oggi io voglio te.

mercoledì 21 dicembre 2011

SCRIVERE

Ho voglia di scrivere. Ho voglia di comunicare.
Sì, la scrittura assume tutto un altro senso quando è un impulso che ti viene da dentro.
Anche se non è sempre facile codificare il messaggio che si ha in testa per esprimerlo.
A volte c'è il desiderio, la brama di scrivere, le mani che fremono.
Si attiva tutta una messa in circolo di idee, si cerca di pianificare il viaggio,
ma poi tutto rimane sfumato e si finisce col non scrivere più nulla.
La nitidezza è fondamentale.
Non solo l'aspetto cognitivo deve essere chiaro, ma anche quello formale.
Tutto deve andare verso la stessa direzione, accompagnare il lettore, portarlo sul sentiero del flusso di pensieri.
Incanalarlo in un mondo diverso, estraniarlo.
Aprire le proprie porte, condurre nei vicoli bui che stanno sotto la pelle. Ecco, cosa fa lo scrittore.
Se non ci si mette in gioco, non vale la pensa scrivere. Nulla.


sabato 10 dicembre 2011

Essere qui e ora


Bisogna gustarsi tutto ciò che arriva di buono.
Che sia la gioia di un attimo, di un ora, di una serata.
Bisogna custodire le parole, gli abbracci, i sorrisi e le risate che arrivano dal cuore.
Conservare i sapori e i profumi.
Vivere dell'ossigeno che c'è.
Abbandonarsi nell'ascoltare una canzone.
Dobbiamo essere. Qui e ora.


mercoledì 7 dicembre 2011

Vivaci salmoni che risalgono la corrente.

A volte bisogna arrivare all'apice di qualcosa, per avere un'inversione di rotta totale.
Come l'umanesimo e il rinascimento dopo il medioevo,
come una discesa dopo una ripida salita,
come il dolore dopo l'amore.
Ecco. Sotto alcuni punti di vista oggi, il 2011, è arrivato così in basso che forse si può davvero sperare che, tra qualche tempo, avvenga un'inverisone di rotta.
Un cambio di prospettiva, di valori, di prerogative.
O forse, se tanto lo auspichiamo, invece che aspettare, lo possiamo fare noi, nel nostro piccolo, questo testacoda.
Viaggiare contro corrente.
Essere vivaci salmoni che risalgono la corrente.
E' vero, certe cose, però, bisogna farle in due. E viaggiare in direzioni opposte è qualcosa di inconcepibile.
Ma non sarei così sfiduciosa al pensiero di non trovare un compagno di viaggio.
Forse è perchè in fondo ho un'anima ottimista. Il mio essere fiduciosa negli ultimi tempi ha portato cose belle.
Forse è vero che se sorridi alla vita, lei ricambia. O forse no... che importa? So solo che la negatività non mi ha mai condotta da nessuna parte. E questo basta.

mercoledì 30 novembre 2011

I messaggi dei sogni

Stanotte ho fatto parecchi sogni. Ne ricordo 3 in particolare, e uno più di tutti.
Nel primo mio fratello Pietro, il più piccolo, spariva, non lo trovavamo più e, nella ricerca, iniziavano a scomparire anche altri due miei fratelli. Mi son svegliata durante la notte con un'orribile sensazione di impotenza e soprattutto dolore. Bruttissimo.
Nel secondo sogno, che è quello che ho fatto appena prima di svegliarmi, c'era sempre la mia famiglia, ma l'unica cosa che ricordo è che c'entravano delle chiavi che io dovevo andare a mettere nel tronco di un albero fuori dalla casa di un mio amico.
Ed ora arriviamo all'ultimo sogno, quello più strano, quello più sorprendente:
Ero in giro in bicicletta, per una città cupa, in vicoli grigi. Svolto a sinistra e supero sulla destra una scuola, che io sapevo essere malfamata per il tipo di ragazzi che la frequentavano (quelli che la società chiamerebbe mini-delinquenti), e sulla sinistra un centro di recupero per ex carcerati. Terminata la via, svolto a destra. Mi ritrovo in un vicolo chiuso. Sulla desta c'è un camion da cui un signore sta scaricando dei piccoli maialini. I maialini sono agitati, hanno voglia di correre. Io e altre persone (che non so da dove siano sbucate) ci mettiamo a fare da barriera, per non farli scappare dal vicolo. E, di colpo, mi accorgo di non aver più davanti a me dei piccoli porcellini rosa, ma BAMBINI di 8/9 anni. Sono bambini stranieri e non. Sono vivaci. E noi, che prima cercavamo di contenere i maialini, ora stiamo cercando di contenere questi bambini. Loro cercano di uscire, alcuni sono in bicicletta, proprio come lo ero io. Due in particolare interagiscono con me. Non ricordo i dialoghi iniziali. So solo che io respingevo questi ragazzi. Arrivo al punto di minacciarli di buttarli per terra, per fargli male. E lo faccio: spingo il primo e cade con la bicicletta appresso. Poi spingo il secondo che, però, con grande abilità riesce, facendo uno strano movimento con le ruote a stare in piedi. Io mi stupisco di questa sua abilità, e il mio viso lo dice anche a lui. Entro nel "recinto" che avevamo creato per contenere i bambini e, non più con cattiveria ma con una crescente complicità, spingo di nuovo il secondo bambino per una, due, tre volte. Ed ogni volta lui non cade ma gestisce alla perfezione i movimenti della sua bicicletta. Hamed, così si chiama il bambino, scende dalla sella e mi guarda. Io guardo lui. Entrambi ci sorridiamo. Un sorriso vero. Io grido: "Sei bravissimo Hamed!". E il sogno si conclude con un bellissimo abbraccio.

Questo sogno mi ha scaldato il cuore. Quel sorriso, quell'abbraccio sono stati tanto belli, quanto emozionanti. Non erano reali. Ma sono state reali le mie sensazioni (anche quelle di vergogna ripensandomi a spingere con forza dei bambini per farli cadere).

Non so perchè proprio oggi abbia fatto questo sogno. Non so perchè proprio oggi mi sia ricordata così bene un sogno (cosa che non mi succede quasi mai). Ma son convinta che c'entri con la mia strada. Quella che sto percorrendo per diventare una maestra al 100%. Spero di non far mai cadere volontariamente nessun bambino, ma spero di riuscire a condividere con tanti di loro la scoperta delle loro abilità, dei loro talenti e soprattutto, a condividere con loro la GIOIA di aver scoperto di essere capaci.

martedì 22 novembre 2011

LE EMOZIONI

"Le emozioni più difficili sono quelle che hanno a che fare con la rabbia e l'aggressività perchè spesso connotate negativamente." (appunti lezione di PISCOPATOLOGIA)


Il disturbo ossessivo compulsivo può nascere dall'inibizione di queste due emozioni. Se in famiglia l'aggressività e la rabbia del bambino vengono represse e bloccate sul nascere, perchè connotate negativamente, il bambino apprende che sia sbagliato provare queste emozioni; sa quindi di non poterle manifestare e decide di inibirle, ma...
... NON SI POSSONO CANCELLARE LE EMOZIONI!
... e tutto ciò che riesce a fare è mettere in atto delle strategia per cercare di stare meglio.

Che poi è quello che facciamo tutti noi, tutti i giorni. Nessuno di noi è NORMALE, tutti mettiamo in atto strategie, seppur inconsapevolmente, per affrontare ciò che la vita ci mette davanti.
Per quanto riguarda le emozioni, non potendole cancellare, tutto ciò che possiamo fare è REGOLARLE.
Non è cosa da poco. Sono armi molto potenti. Ma non sempre ce ne rendiamo conto.

Qualche anno fa ero in balia delle mie emozioni perchè, non solo non ero in grado di regolarle, ma nemmeno pensavo fosse possibile farlo. Qualcuno mi aveva definita "melodrammatica"... semplicemente avevo solo bisogno di crescere ancora un po' (e probabilmente non ero l'unica).
Ad oggi mi sento consapevole di quanto io sia cambiata, nell'afforntare le cose, nel VIVERLE, senza guardarmi da fuori, assaporando ogni dettaglio.
Ed è bello rendersene conto, è bello ascoltare una lezione in università e provare a capire se stessi un po' di più.

Non esistono emozioni brutte o emozioni cattive.
Vivi le tue emozioni, consapevole di quanto siano vere e legittime.
Amati per il coraggio che trovi nel mostrarle.
Abbi cura delle tue emozioni, perchè sono ciò che rendono la vita un'avventura.
Impara che tu, in ogni caso, sarai sempre più forte dell'emozione, se la saprai accettare.

martedì 8 novembre 2011

Ale

Trovo imprescindibile scrivere in questi momenti.
Nei momenti in cui sento dentro troppa roba, e devo darle sfogo, in qualche modo.
Devo tradurla in parole, darle un ordine per poterla guardare da fuori.
Salita in macchina son scoppiata a piangere, di getto.

Forse le lacrime migliori di tutta la mia vita.

Sembra assurdo, una contraddizione ma, a volte, si è felici anche se si piange.
Ed io in questo momento sono felice!
Sono felice di tutto quello che è successo finora, non cambierei nulla, non credo nei confini e non mi lascerei mai limitare da una linea, per giunta immaginaria.
Sono felice di essermi portata via un po' del tuo odore, che ieri sera ho impregnato nel cuscino senza saperlo e che andrà via in un paio di notti.
Sono felice di me stessa e di come ho imparato a gestirmi nei sentimenti. Non è un percorso facile. So di essere cambiata parecchio negli ultimi anni.




Non si sceglie se farsi mancare o meno una persona, ma beh, se si potesse scegliere, io ti sceglierei comunque. Ti voglio bene, Ale!

venerdì 4 novembre 2011

NON pensare a un elefante rosso!

Ieri sera ero a letto e riflettevo tra me e me sul potere delle parole.
Sia quelle che diciamo, sia quelle che ci teniamo nella testa.
Sono giunta alla conclusione che la parola "NON" sia stupida, perchè svolge male la sua funzione.
Si inceppa, incrina il messaggio, fuorvia, fa arrivare al posto sbagliato rispetto a quello che ci sia era prefissati.





Quanti di voi hanno immaginato un elefante rosso?







Ecco, e lo stesso accade quando si dice, ad esempio, "non ci pensare".
Quante volte alla vigilia di Natale, da bambini non riuscivamo a prendere sonno perchè troppo eccitati per il giorno dopo? Eppure dentro di noi ci dicevamo "non ci pensare, domani non è Natale, è un giorno come tanti, dormi! Che se ti addormenti arriva più veloce". Le lenzuola diventavano calde per il troppo rigirarsi e dormire diventava praticamente impossibile.

"Non dirlo a nessuno"
"Non farlo"
"Non ti sto giudicando"

Sì, è proprio una parola stupida!

lunedì 24 ottobre 2011

Aspetto te

Aspetterò quel campanello suonare.
Aspetterò il rombo di un rottame con sottofondo house-minimal.
Aspetterò.

Ti aspetterò.
E non perchè sia l'unica cosa che io possa fare,
ma perche è la cosa che VOGLIO fare.
Aspetterò te.

mercoledì 12 ottobre 2011

L'ora della merenda

In questo periodo, ovunque vada, vedo le farfalle.
Forse è perchè ora ciò che più vorrei avere sono un paio di grandi ali colorate,
ciò che vorrei è la capacità fisica di volare.
(Quella mentale non manca).
In quanto breve, la vita delle farfalle ha la qualità di essere intensa.
E credo di invidiarle un po' per questo.
Però, credo anche che, a volte, per arrivare al massimo si debba aver la pazienza di attendere,
di snocciolare il tempo per far crescere il valore dell'avvenire.
E allora eccomi qua a mietere il campo di grano.
A suo tempo, tutto questo si trasformerà in morbido pane caldo.
Un po' di nutella e tutto sarà perfetto: arriverà l'ora della merenda.

domenica 9 ottobre 2011

La spontaneità

Spontaneità.
Ecco cosa voglio dare io.
E non solo nel mio gruppo di tirocinio.
Le strategie non fanno per me.
Voglio essere ciò che sono. Sempre e comunque.
E allora balliamo nel parcheggio con la musica che arriva dall'auto,
camminiamo sulle ginocchia con le gambe incrociate in mezzo al locale,
duettiamo in macchina facendo i versi alle canzoni.
E poco importa se qualcuno ci guarderà male.
Capirai!

martedì 4 ottobre 2011

Ritorna l'estate


Se lo vuoi dopotutto l’estate ritorna e non muore mai, e questo è quello che vorrei.



E la mia estate, però, non è una stagione.
Questa mia estate è uno stato d'animo.
E' uno dei miei folli salti, che tanto adoro.
La mia estate, quest'anno, è un volto, una voce.

sabato 1 ottobre 2011

Voglia di te.


Ho voglia di partire, di lasciare, di trovare, di ritrovare.
Voglia di salire su un qualsiasi mezzo di trasporto, non importa il tempo di percorrenza, conta solo la meta.
Ho voglia di dare, di parlare, di dormire, di guardare negli occhi.

Ho semplicemente voglia di te.

lunedì 19 settembre 2011

L'ATTESA

Eccomi qua.
In stand-by davanti ad un pc, ad aspettare.
Aspettare che il tempo passi, che domani inizi e finisca il prima possibile, perchè di questo esame non ne voglio sapere niente.
Aspettare che ricominci completamente la routine dei mesi invernali.
Aspettare di scoprire quanto sia effettivamente profonda un'amicizia.
Aspettare che si realizzino le mie speranze,

o che si infrangano.

venerdì 9 settembre 2011

Credo

Credo nella sincerità, quella più diretta e cruda;
credo nelle amicizie, e questo è qualcosa che ho conquistato col tempo;
credo che a volte le cose debbano succedere e basta, ci sono eventi o situazioni o persone che DEVONO passare sulla tua strada;
credo che a volte basti poco per minare la fiducia che hai per qualcuno;
ma credo anche che dar fiducia "valga (quasi sempre) la candela".

Credo che gli esseri umani siano così abituati a cercare di captare il messaggio nascosto sotto le parole calcolate degli altri, che quando gli si parla con schiettezza non sono capaci di credere a ciò che gli si dice.

Credo nella sincerità, quella più vera e semplice;
credo che tacere, in fondo, sia una strana sorta di menzogna;
credo nel parlare esplicito e nel coraggio di sbilanciarsi per mostrare se stessi.

sabato 13 agosto 2011

A ME PIACE PIANGERE

E la scelta è tra il sentire la mancanza di qualcuno e probabilmente starci male e il nulla. Per me allora la scelta è facile: odio il vuoto. Ma amo la vita, il sentire di esserci per quanto a volte questo possa far male.

Ed allora sono qua a scrivere: è quello che faccio quando ho nella testa pensieri, persone e, sì, anche qualche sogno.

Eccomi! Io sono fatta così. Ho voglia di essere e al 100%: le briciole non bastano mai a nessuno.

"Spicca un folle salto nel buio!" me lo ripeterò all'infinito perchè è ciò in cui credo. Credo nei sentimenti più spontanei, quelli senza riserve, credo nella pazzia e nel bisogno di sentirsi padroni di sè, non le reprimersi o nel trattenersi, ma nell'imparare a prendere ogni emozione, gestirla e, senza troncarla, viverla per quello che è.

A volte tutto questo significa doversi gestire un po' di lacrime ma, lo ammetto, a me piace piangere.

giovedì 14 luglio 2011

Dall'alto di un cielo blu notte...

Le nostre giornate sono sempre piene di impegni, di corse da una parte all'altra, di libri da studiare, orari da rispettare, lavori da consegnare.
E non resta più il tempo per fermarsi a guardare il cielo.
Non c'è tempo per guardare la nostra vita con gli occhi del cielo.
Ma poi arriva luglio con le sue giornate afose, gli esami finiti, il contratto di lavoro scaduto, gli allenamenti terminati e la mamma già in vacanza.
Arrivano le persone, sia quelle vecchie e che quelle nuove, e pure qualche telefilm.
E di nuovo i tuoi occhi prendono il posto delle stelle e ti guardi dall'alto di un cielo blu notte.
Ho tutto, inclusi due herpes che sono una meraviglia. Chissenefrega...
Forse, anzi di sicuro, non ho il pieno controllo di me stessa ma va bene così.
So che farò qualche scelta azzardata, la vedo già sulla soglia; ma insomma, perchè no?
Sono i rischi che ci mantengono vivi, seppur spesso ci sia in gioco più di qualcosa di proprio.
E' che ho voglia di esserci.

lunedì 11 luglio 2011

Sorridere sempre!


Per tutte quelle volte che ti hanno abbattuta,
che ti han fatta sentire brutta, insapore, poco speciale,
che ti han detto o fatto capire che non vali la pena,
per tutte quelle volte ce ne sono altrettante, anzi di più,
che ti fan sentire radiosa, meravigliosa, invitante, bella,
fiera di essere così come sei.
Capisci che nessuno ha il potere di devalorizzarti.
Tu sei spettacolare così come sei.
E ci sarà sempre qualcuno che ti apprezza più di quel che credi.
Sorridere sempre. Per te stessa. Questo è quello che conta.


Mi sento incredibilmente bene!

giovedì 23 giugno 2011

Per te, amica mia!

Non sempre i muri che scorgiamo innanzi son per noi.
A volte quei muri sono per un'amica.
E tu sei li semplicemente per aiutare nella scalata.
A volte non è nemmeno così necessario un'aiuto pratico: è giusto che si lasci a ognuno la libertà di farcela a proprio modo.
Ciò che conta davvero è la presenza. Sapere di avere una persona che ti protegge le spalle, che ti raccoglie da terra dopo i tentativi falliti, che ti incoraggia a non mollare, che esulta con te nel momento della vittoria.
Ecco: voglio stare li. Per te, amica mia.
Come in fondo tu hai già fatto per me. <3

giovedì 16 giugno 2011

Il mio custode d'argento

E poi guardo in alto e c'è
la luna che
mi chiama dietro l'ombra dell'eclissi che c'è.
è lei che mi guarda
e dietro le nuvole mi porta
tra la gente amata che ora è morta.
Dietro quelle nuvole mi osserva,
il mio nonno che mi protegge e avvolge, come una coperta.
Stringo forte la catenina che ho al collo,
tutto ciò che evoca il suo ricordo.
E sebbene io di ricordi in realtà non ne abbia
dentro di me c'è il dolore chiuso in gabbia.
Da bambina avevo scritto di te,
volevo averti accanto perchè tu giocassi con me.
Non mi son mai chiesta da dove arrivi tanto amore,
so solo che c'è un legame più forte della morte e di ogni malore.
Lo so che mi vuoi bene: mi hai aspettato
e Dio un dono ce lo ha dato:
mi hai vista nascere e mi hai tenuta tra le braccia,
e io bimba ho guardato con stupore la tua faccia.
Ed eccoci qui, nonno, ancora ti guardo
cerco nelle stelle il tuo dolce sguardo.
Sento la tua mano che mi tocca la testa
il tuo calore e l'orgoglio, che non si arresta.
Ti mando il mio grazie, affidandolo al vento
proteggimi sempre, ti voglio bene, mio custode d'argento.

sabato 11 giugno 2011

La rotta

Dobbiamo essere noi i navigatori di noi stessi.
Non possiamo affidarci solo alle onde e alla loro imprevedibilità.
Non basta andare, ma si deve viaggiare guardando l'orizzonte, supper a volte possa essere sconosciuto.
A volte basta la direzione, non la meta.
E il più delle volte, una canzone di sottofondo, da cantare a squarciagola, e da ballare sul ponte di comando.
Sentirsi vivi è al priorità,
tutto il resto viene dopo.
Sentirsi leggeri, pronti a lasciare per avere,
perdere per guadagnare.
E anche alzarsi presto e dormire poco non è più un problema.
Esistono solo i muri che ti costruisci da sola.

giovedì 2 giugno 2011

ONE MIC... innamorata sono!

Appena tornata dal mio primo live dei ONE MIC, anzi dal mio primo live in assoluto... si, lo so, son proprio una sfigata: come si fa a non essere mai andati ad un concerto?? ahahaha...
Comunque son super soddisfatta della serata! Pur senza voce ho urlato come una pazza sotto il palco e ho cantato tutti i pezzi che conoscevo. Questi 3 ragazzi spaccano davvero, quindi ASCOLTATELI!
Ammetto che mi ci trovo bene in questo mondo... e forse non è nemmeno tanto per la musica in sè, ma piuttosto per le PAROLE. Sì, non son le note, ma i TESTI di cui mi innamoro, son le EMOZIONI  che ci passano attraverso, l'entusiasmo di questi ragazzi, l'amore per quel che fanno, la voglia di far casino e di farlo come si deve. Quindi ringrazio di cuore Raige, Ensi e Rayden per il mondo che mi stanno aprendo e regalando, e anche chi mi ha permesso di scoprirli e di iniziare ad ascoltarli.
"O mamma mamma mamma
O mamma mamma mamma
sai perchè mi batte il corazon
O visto i Uannamic
O visto i Uannamic
O mamma innamorato son"

lunedì 23 maggio 2011

waiting for the trains...

La vita sì, è come un viaggio in treno. Tanti treni per la verità.
Prendere un treno significa prenderne tanti; e aspettare in stazione è la calma di chi attende senza aver fretta di partire a tutti i costi.
Spesso il viaggio implica il passaggio da un treno all'altro, perchè non esiste un diretto da qui alla morte, almeno non per adesso, non è qualcosa che si mette in conto a 23 anni, non deve essere così.
A volte, però, i cambi non son previsti ma imposti da guasti al motore o da ritardi di percorrenza.
Ed eccoti li, in una nuova stazione, probabilmente sconosciuta, ad aspettare il prossimo convoglio nella speranza che sia quello giusto, quello che dovrebbe portarti a destinazione, a quella che pensi che sia la tua destinazione. Sì, perchè spesso si sbaglia treno perchè si aveva sbagliato la destinazione. E allora si deve scendere, senza paura, solo con la consapevolezza che non puoi fare altro, è giusto così, non ci sono altre strade disponibili. Bisogna solo aspettare, salire e scendere, aspettare, salire, scendere, aspettare, salire, scendere...
Quanti treni abbiamo preso nella nostra vita? Troppi per essere contati. Quanti persi? Troppi o, forse, NESSUNO.

mercoledì 18 maggio 2011

Tieni il tempo e dimostra chi sei

"E non ballo solo perchè mi diverto,
la vita è una discoteca cielo aperto,
Dio è il dj e quando schiaccia play,
tieni il tempo e dimostra chi sei!"

In questi giorni continuo a riascoltarmi questi versi degli ONE MIC e li trovo ogni volta sempre più stupendi: è vero, siamo tutti qua sulla pista da ballo a cercare di tenere il ritmo della nostra vita. La vita che è una serata fuori con gli amici, è musica che riempie le orecchie, è voglia di divertirsi e di ballare fino al mattino dopo, anche quando abbiamo i tacchi alti e magari ci fanno male i piedi.
Mi trovo nella mia classe universitaria, "ascoltando" una lezione di sociologia e mi sento nel punto esatto dove dovrei essere, sto tenendo il tempo, seguendo il mio ritmo e mi sento soddisfatta di me e delle mie scelte. Ho tutto davanti a me, inclusi i muri che ancora devo scavalcare :)

martedì 10 maggio 2011

L'OBLIO

... e poi ti accorgi che qualcosa ti è sfuggito,
non sai nemmeno tu nè come nè quando.
E' sfuggito e basta.
E tu ti ritrovi su un treno,
ascoltando il monologo della vita di una passeggera a caso,
a pensare a che punto sei.
E le risposte mancano, o forse mancano le domande.
Restano i sogni, quelli della notte,
con le loro sensazioni che si protraggono per tutta la mattina,
e sorridi ripensando a Francois che ti chiede se può tagliare le piante del balcone.
Ma poi dai sogni torni alla realtà,
e ripensi alle parole di ieri,
ai ricordi mancati
forse perchè persi nel tempo,
forse perchè selezionati tra quelli da eliminare per fare spazio a qualcosa di nuovo.
E ti senti in colpa con te stessa e con gli altri per esserti permessa di DIMENTICARE,
senza nemmeno rendertene conto, in realtà.
Crollano alcune delle tue certezze
e ti trovi destabilizzata dal vuoto nella tua testa.
Sai di odiare l'oblio.
Dov'è quella parte di te?
E, soprattutto, chissà quante altre cose hai scordato di te e della tua vita!
Dove hai lasciato tutto il tuo passato?
Eppure certe cose, invece, non si dimenticano mai.
Chi decide cosa valga la pensa conservare e cosa no?
E perchè?

martedì 3 maggio 2011

Alla ricerca dei contorni.

Ok, ti dirò la verità: non è mai semplice.
Faccio un passo per raggiungere il tempo, ma quello ne fa due e scappa di nuovo avanti.
Mi creo degli spazi silenziosi, per riuscire a sentire me stessa.
Busso sulle mie scapole e cerco le tempeste che ho dentro.
Sento nei grilli della sera di avere dei bisogni, eppur appaiono sfocati.
La ricerca è l'alito della vita.
Il corpo dona le sensazioni che diventano messaggi da interpretare.
In questo momento mi taglierei tutti i capelli.
E si apre il varco sugli occhi: si apre il ponte di passaggio.

Vuoto cosmico. E tutto perde senso per pochi attimi al giorno, ogni giorno.
I pensieri fanno capolinea sul collo e le mani vanno alla ricerca dei contorni.

mercoledì 27 aprile 2011

Andata, viaggio e ritorno

Viaggi e ritorni rinforzata e rinvigorita,
nonostante le poche ore di sonno.
L'energia la prendi dal mare e dal sole,
e da tutto quello che ci gira attorno.
Ridi indossando un cappello pieno di paillettes e urli dentro uno stupido megafonino,
seppur non ce ne sarebbe bisogno, per far sentire a tutti la tua voce.
Guidi per ore e non ti stanchi, ascolti musica e bevi un Cafè Zero Mocaccino che costa più di quel che dovrebbe.
Scopri i locali e te ne innamori, bevi un cocktail e confermi il tuo amore, parli inglese e ti fan sentire fantastica.
Inizi anche a credere a ciò che avevi sempre denigrato e ti ritrovi a piangiucchiare di fronte a un piatto di farfalle panna e prosciutto.
E torni a casa con degli orecchini di falsa perla da 2€ che ti illuminano il viso abbronzato e anche le tue ragazzine di pallavolo ti fanno i complimenti.
La mamma ti saluta e tu corri dagli amici a mangiare le costine sul prato, ridi e leggi anche il libro che meno avresti voglia di leggere. Giochi a carte, come ti ha insegnato la nonna, e con piacere conosci sempre qualcuno di nuovo.
Poi firmi le verifiche a tuo fratello perchè la mamma non c'è, e ti esalti per così poco.

martedì 19 aprile 2011

Trasformare degli anonimi semi in FIORI...

E ti accorgi di non aver bisogno di UNA persona speciale che ti faccia sentire unica e importante.
Ti rendi conto che sarebbe limitativo e limitante.
E vedi l'esplosione dei colori che ti sta attorno
e la felicità altrui diventa quasi più importante,
intoccabile e sacra, diventa degna di esserci.
E ne porti rispetto perchè ne comprendi il valore, pur non vivendolo.
In fondo sei soddisfatta di te e del tuo andare avanti
con il tuo folle equilibrio.
Gli affetti non li cerchi nè il crei, ma li coltivi, trasformando degli anonimi semi in fiori.
E ti torna quella ispirazione che ami, che ti fa sentire sempre più te stessa ad ogni battito sulla tastiera.

domenica 17 aprile 2011

Le mie spalle

Ogni sera,
ogni notte torno a casa con qualcosa di più,
con qualcosa di nuovo...
che sia mio o altrui,
il bagaglio si allarga ma
non pesa.
E lo porti con piacere sulle spalle,
quelle spalle che mano a mano che vai avanti si allargano e ti rendono forte.
E canti,
perchè è solo così che puoi correre in salita
senza sentire la fatica,
il sudore sgocciola sui vestiti e sulla fronte
eppur qua ti piace
e non è l'unica situazione in fondo...

domenica 20 marzo 2011

EGOcentrica

Deve essere così.
Niente forzature, niente luce riflessa, niente maschere.
Ma egocentrismo!
In questo momento sì, è questo che devo essere: egocentrica:
"quando non si sceglie più se stessi, si muore lentamente"
Non voglio render conto di nulla.
A nessuno, se non a me stessa.
Voglio andare in università, fare i sudoku a lezione e mangiare le piadine, voglio andare a giocare a bowling e passare l'esame del corso allenatori, voglio mangiare al nutella, andare a correre e a nuotare, voglio andare al mare, ballare e ubriacarmi quanto basta, voglio andare al cinema, mangiare i pop-corn e stare insieme ai miei amici più cari, voglio truccarmi, dormire fino a tardi, allenarmi, superare gli esami, diventare un'insegnante e guardare le stelle in cielo, voglio fare fotografie e scrivere, voglio stare sveglia una notte intera, leggere nel parco e fare i percorsi ginnici, voglio cantare al karaoke, arrampicare, gurdare fuori dal finestrino mentre guido e cucinare in vacanza, voglio prendere l'aereo, mangiare la pizza, pitturarmi le unghie e tornare in Australia...
Voglio me stessa.

lunedì 14 marzo 2011

Come d'incanto

Come d'incanto arrivano con forza a buttarti fuori.
Ti obbligano, senza nemmeno farsi vedere, a lasciare quel bel giardino che conoscevi da anni e che a volte tu stessa avevi provato ad annaffiare.
Ti fanno sentire una ladra, come se tu fossi li per rubare i colori a quei fiori meravigliosi.
E invece no. Non è vero niente.
Scavalco il muretto per rispetto, per amore di quel giardino, tanto bello quanto proibito.
E resto fuori così, con in mano i petali secchi conservati negli autunni trascorsi, quando il giardino mi chiamava ed io arrivavo a raccontargli di me.

mercoledì 9 marzo 2011

Per guadagnare, prima bisogna sempre perdere.

Due ore e mezzo bastano
per far passar la notte.
E ti fan sentire come sei:
viva e desiderosa del mondo.
La sveglia alle 6:50 non ti fa paura
perchè sai di essere più forte del tempo,
almeno per il momento.
Poi corri a prendere il treno
e lo perdi 3 volte su 2
e su questo ci ridi su.
Guardi il sole sorgere da dietro la montagna
e allora forse ne è anche valsa la pena:
per guadagnare, prima bisogna sempre perdere.

lunedì 21 febbraio 2011

Straordinariamente luminosa

E so che qualche cosa sta accadendo:
mi vedo crescere ogni giorno.
Nei miei giorni mi sento cambiare,
mi vedo più consapevole di quello che sono.
E quello che voglio so che è davanti a me:
non ho perso nulla in questo passato.
E mi sento forte della mia consapevolezza
che mi rende impavida di fronte al mondo,
a questo mondo che sento mio.
Mi guardo e vedo quanto sono bella,
straordinariamente luminosa di fronte agli specchi.
Ora non mi spaventa niente.

venerdì 18 febbraio 2011

Il sogno

Stanotte ho sognato che qualcuno mi infilasse qualcosa di tagliente e appuntito nell'occhio sinistro.
Beh, il mio corpo lo ha sentito, veramente. Più reale che mai!
Ma non c'era il dolore, solo l'allucinante sensazione di avere un occhio perforato.
Il terrore di perdere uno dei due soli punti di vista che la natura umana ci mette a disposizione.
Poi arriva il risveglio e la consapevolezza che quello era semplicemente un sogno. Uno dei miei tanti. Uno dei più tipici.
Ultimamente sto guardando alla mia vita in modo diverso, come se, veramente mi avessero privato di un occhio.
E c'è qualcosa che lo rimpiazza che mi sta dando un nuovo punto di vista da cui guardare e che non avevo mai considerato.
Ora vedo quando sono fortunata.
Fortunata di essere nata dove sono nata.
Fortunata dei genitori che ho
Fortunata dei fratelli che ho.
Fortunata della casa che ho.
Fortunata delle mille oppurtunità che la vita non mi ha mai precluso.
E mi sento così sciocca per essere stata capace, in passato, di pensare che tutto questo non fosse importante, che forse avrei preferito sparire nel BIANCO cosmico delle caverne che stanno dietro alle nostre fronti.
E mi rivedo a scrivere tutto su quel quaderno che era così mio e poi è diventato così tuo, tanto da averlo dovuto bruciare.
Bruciare te e la morte nello stesso istante. Ecco, cosa ho fatto quella sera sul mio balcone.
Quella sera ho inziato ad affilare la punta dell'arma tagliente del sogno.
Ed ora eccomi qua, più ferita e sanguinante che mai. Eppure forte come un leone! Forte di me stessa.
Quanto sono bassi certi muri a guardarli ora, così lontani!

martedì 1 febbraio 2011

Il porto sicuro

E ti ritrovi come sempre a cercare le parole.
Il porto sicuro a cui far ritorno durante le tempeste.
Tante, quasi troppe. Ma sempre li che ti aspettano, come le stelle.
Non c'è tempo che tenga per le parole.
Hanno il potere di essere eterne.

sabato 29 gennaio 2011

Silvia è tornaaaaaaata!

Bello ritrovarsi nei propri panni (anche quando li perdi o te li rubano)!
Ma che vuoi che sia? è solo un po' di freddo...
Qualcuno ti darà la sua giacca e ci riderai su.
Tornerai a casa alle 4 passate, come se fossero le sette di sera.
Andrai a dormire e la notte passerà più che volece che mai.

lunedì 24 gennaio 2011

... e qualcuno ti fa guardare avanti

E il muro si allontana alla tue spalle,
prima molto lentamente,
poi sempre più veloce, fino a che nemmeno ti giri a guardarlo più,
anche se all'orizzone dietro di te si scorge ancora e tu sai che è lì.
E sale la soddisfazione, insieme alla consapevolezza che, senza un po' di irrazionalità, non sarebbe la stessa cosa.
Ti senti così stupida, ma anche così leggera!
Tutto ciò che hai voglia di scoprire sta davanti a te...
E te ne freghi di tutto, e ci scherzi su, e sorridi come una scema...

giovedì 20 gennaio 2011

Le risposte

Tutti abbiamo bisogno delle risposte.
Per sentirci sereni, per sapere di essere nel punto esatto dove dovremmo essere.
A volte siamo così angosciati dal senso di vuoto che cerchiamo anche nei luoghi e nei modi più disparati.
Anche se, per la maggior parte delle volte, risulta inutile.
Forse l'unica cosa da fare è quella di continuare a farci le domande e non disperare se non sempre le risposte arrivano puntuali.
Dobbiamo avere pazienza e aspettare con le orecchie tese...

venerdì 14 gennaio 2011

Le tue parole

e alla fine basta così poco per rendermi conto di come una persona che fino a un mese ritenevo tanto vicina, ora è lontana anni luce, millenni, infiniti spazi.
E questa è una cosa che odio.
Non mi piace perdere le persone. Sentire che si allontanano.
Odio leggere e non capire. Soprattutto per una come me che ama le parole.
Mi ipnotizzo a guardarle e a rileggerle mille e mille volte, sotto cento prospettive.
Ma senza risultati, perchè alla fine le possibilità sono troppe, più di quelle che io possa immaginare.
Mi sento insoddisfatta. Insoddisfatta e INSIGNIFICANTE.
E finisco col rifugiarmi nelle mie parole
Perchè quelle sì che mi danno un senso e mi tranquillizzano, mi riequilibrano in uno spazio sicuro.
Eppure non basta. Ma che ci posso fare?

domenica 9 gennaio 2011

il MIO nuovo anno

Ed è qui. All'alba del primo esame del 2011, che mi rendo davvero conto che questo nuovo anno sta iniziando.
Forse gli anni non devo iniziare per tutti il 1° gennaio. Forse ognuno di noi ha una data diversa per ricominciare.
E io credo di aver capito che sia questo il mio capodanno. Oggi dovrei bere e ubriacarmi, non 10 giorni fa...
Credo di aver capito solo ora dove sta la mia svolta, o più che altro, solo ora credo di avere la forza necessaria per farla.
Solo ora credo di aver messo a fuoco me stessa e le persone che mi sono attorno.
Basta con le false speranze. Basta con la modalità "CUORE".
Ora è proprio il momento di usare il cervello.
Se sbatto ancora contro le case son stupida, ora come ora!
Questo è il momento dell'impegno nello studio, è il momento di riscoperta, è il momento degli amici (e come sono fantastici quelli che ho!), è il momento dell'attesa serena non morbosa, quella di chi non si sta aspettando niente in particolare.
E allora un BUON 2011 a ME!

N.B. Quando si è ubriachi si dice proprio ciò che si pensa!

martedì 4 gennaio 2011

L'anno nuovo

Ed eccoci qua, pronti(?) a cominciare un anno nuovo.
Eppure quest'anno manca qualcosa...
Mancano i propositi e le aspettative. Soprattutto in amore.
Probabilmente è che non mi voglio aspettare niente o, semplicemente, non ho nulla da aspettare, non posso.
Il 2010 era cominciato con una piccola grande aspettativa che, di fatto, piano piano era sbocciata e fiorita in qualcosa di reale. Ma poi... poi è avvizzita e appassita col freddo dell'inverno.
Ed ora? Come faccio a non pensarci? A non pensare a come mi sia ritrovata più indietro del punto di partenza?
Forse semplicemente devo smetterla di inquadrare tutto e fregarmene dei punti di partenza: io stessa devo essere il mio inizio, la scintilla primordiale, il motore immobile.