mercoledì 11 aprile 2012

INSEGNARE IL CORAGGIO

Non dobbiamo aver paura del dolore, o della malattia.
Anche la morte può farci un baffo.
Ma, solo se
la vita è stata Vita.
E allora credo che basti aver sorriso abbastanza, ma anche aver pianto abbastanza.
Aver amato abbastanza e aver odiato per aver troppo amato.
Aver visto lo scorrere degli anni e le rughe aumentare piano piano.
Aver visto nascere figli dai propri figli. E quei figli da bruchi trasformarsi in farfalle.
Basta aver creduto anche solo un attimo, durante la vita, di essere stati nel punto più alto del mondo, e aver la capacità di ritornarci col pensiero e di ritrovarne la bellezza.
E se poi, intorno a noi, siam stati capaci di tessere forti e caldi legami, beh, allora è proprio il massimo.
Cos'altro potremmo volere?
Questo è il momento giusto per imbarcarsi in una nuova battaglia, proprio in stile "Signore degli Anelli" o "Guerre Stellari". Per essere ancora un volta, per i propri figli e nipoti, la stella da tenere d'occhio per non perdere la strada, la guida da cui trarre ispirazione, il maestro che insegna il coraggio che serve per Vivere, proprio con quella "v" maiuscola.

domenica 8 aprile 2012

6 APRILE

h. 3:26
Scrivo perchè è l'unico modo che ho per guardarmi da fuori, per capirmi.
Oggi ho trovato qualcuno che sembrava capisse me più di quanto non ci riesca io.
Mi sono riempita di dubbi.
E ho pianto! Perbacco, sì!
Che male che si sente quando muta lo stato delle cose, o così sembra.
Vergogna, arroganza, riflessione, ricordo.
Basta guardare negli occhi.
E noi non vediamo mai i nostri.
Sono dove devo essere? Come vorrei essere?
Beh, giuro, se mentre pensavo le domande non avevo una risposta, durante l'atto di scrivere una risposta me la sono data: sì!
Seppur oggi qualcosa di strano sia successo.
Basta un discorso, una persona, per rimettere tutto in gioco, e forse è giusto così: se ne testa l'importanza. O forse è solo tutta una grande illusione e io sono l'inganno di me stessa.
Ma quindi?
E' così sbagliato credere a ciò che si dice a se stessi, giusto o sbagliato che sia?
Dormo.

h. 12:45
Ogni viaggio porta con sè un cambiamento, delle novità e, quasi sempre, SOLE, reale o figurato.
Come oggi, che è una giornata splendida!
Il nulla sa essere così pieno di significato, a volte.
E, ogni tanto, son più le persone che trovi e perdi in un giorno a lasciarti un segno, che non quelle che si vedono con più frequenza.

giovedì 5 aprile 2012

Le partenze

Partire.
Ecco cosa bisogna fare, nella vita, ogni tanto.
Che siano 3 giorni o un mese... con il sole, ma anche con la pioggia.
Lasciare quello che si ha tutti i giorni, per creare una parentesi.
Una parentesi che però non sia un involucro chiuso e indipendente, ma che sia una membrana che comunichi con l'esterno, che permetta passaggio di "ossigeno".
Partire è un po' come cambiare colore dei capelli: una futilità che però ti fa stare bene.
A volte diventa di una urgenza e impellenza incredibili e verrebbe da chiedere come sia possibile.
Beh, è che semplicemente abbiamo bisogno di desiderare qualcosa di estremamente realizzabile.
E realizzarlo.
E allora, parto!

Bye bye