mercoledì 26 dicembre 2012

Fantasmi del passato

Anche quando si è andati avanti, e pure di un bel pezzo, ci sono delle cose che ti fanno voltare indietro a guardare il passato.
Forse perchè vorremmo riempire anche le ultime caselline e capire del tutto.
Forse è che certe esperienze del passato, certe persone, sono profondamente coinvolte nella tua crescita, responsabili dei cambiamenti, parte di ciò che sei diventata.
E, in quanto tali, risultano difficili da dimenticare totalmente.
Una porticina è sempre aperta, lo sguardo si gira per guardare una via o un'auto.
E tu continui a porti domande. Ti chiedi i perchè. Quei perchè a cui non sai darti risposta ormai da 6 anni.
...

sabato 15 dicembre 2012

Adam Lanza, vittima e carnefice.


Il killer.
Questo è l'appellativo che arriva prima del suo nome, della sua età, della sua malattia.
Adam Lanza, 20 anni, affetto dalla sindrome di Asperger (sindrome molto simile all'autismo).
Ecco chi è "il killer".
Ma io mi chiedo, siamo così sicuri che il killer sia lui e non le persone che avrebbero dovuto promuore l'inclusione di questo ragazzo all'interno della società?
Ovviamente non so dare risposte. il mio scopo non è questo.
Vorrei solo porre delle domande (anche se inevitabilmente resteranno aperte) perchè credo valga la pena di fermarsi a riflettere.
Adam viene descritto come un ragazzo riservato, con difficoltà a rapportarsi con gli altri e per questo spesso deriso. Un ventenne che a quanto pare faceva di tutto pur di non apparire al centro dell’attenzione e che viveva con la madre dopo il divorzio dei genitori.
Descrizione che calza bene con i criteri di attibuzione della sindrome di Asperger.
E quindi, dov'erano le persone che si sarebbero dovute preocupare di una persona con una sindrome simile? Dov'erano le proposte di inclusione e socializzazione? Dov'erano i servizi alla persona?
Chissà cosa avrebbe potuto dirci la madre, chissà se lei un legame in qualche modo fosse riuscita a stabilirlo con suo figlio, o se rientra nei protagonisti assenti della vita di Adam.
Chissà cosa ha spinto questo ragazzo a compiere atti di violenza così gravi. Ricordiamo che dopo madre, studenti e insegnanti, ha ucciso anche se stesso!
Io non mi sento di etichettarlo come "killer". Non me la sento di chimarlo "bastardo" come ho letto in giro sul web... ma temo proprio che rientri in quelle categorie di persone che definiamo "vittime e carnefici" al tempo stesso: vittima della propria malattia, della propria storia, della propria società e poi carnefice di ben 28 persone!


In tutto questo, comunque, anche io mi unisco alle tantissme voci che arrivano da tutto il mondo nella preghiera e nel sostegno (almeno morale) dei genitori che hanno perso un figlio, così piccolo e così innocente. Mi congratulo con quelle 6 insegnanti che hanno dato la vita per i propri alunni. E mi affianco per dare forza a quei bambini che hanno assistito impotenti alla scena di violenza.

martedì 11 dicembre 2012

Sono sempre io.

"...there’s nothin wrong with lovin who you are, cause he made you perfect..."
(Lady Gaga)



Bionda. Castana. Mora.
Seria. Ridicola.
Felice. Triste. Amareggiata. Serena. Instabile.

Sono sempre io. Nei miei vestiti, nei miei panni.
Perfetta così.
SPECIALE COSI'.
Perchè per rendere una cosa speciale, devi solo credere che sia speciale!
Anche se a volte gli atri non lo vedono, o lo vedono e fanno finta...

lunedì 3 dicembre 2012

Il tepore

Inverno, eccoti qui.
Inverno, eccoti qui.
Io accendo il mio scaldaletto e mi addormento avvolta dal tepore, dal mio amato tepore!
Ho la riconferma: siamo tutti nomadi. Nomadi alla ricerca del calore, del sole, dell'amore.
Ricerca corredata, e non poco, da insicurezze, timori, titubanze...
... ma anche e soprattutto speranza.

domenica 25 novembre 2012

Cambiare ancora e ancora


Credo questo nella vita: che si debba cambiare!
Dentro.
Fuori.
Dentro e fuori.
Ancora e ancora.
Non bisogna mai fermare il cambiamento, mai legarsi troppo a ciò che si era o si è.
Scriveva Einstein: "devo essere pronto a non attaccarmi a quel che sono per poter diventare quello che sarò"
(Frase tra l'altro trovata sul mio oroscopo di 2 anni fa).
E il mio cambiare è anche (e soprattutto) espresso attraverso i capelli.
Il corpo parla per noi.

mercoledì 21 novembre 2012

Il mio cammino...

Più tempo si ha e più se ne perde,
più senza problemi è la nostra vita e più ce ne creaimo.
Sarà che troppa calma non ci piace...

Chissene frega se non ho un fidanzato! A che mi serve ora? A nulla! Ho me stessa e il mio cammino. Sono al rush finale e non ho bisogno di distrazioni... cosa chiedere di più?
In questo momento ho già me stessa di cui occuparmi, ed è tanto! E poi ho loro, i miei bambini di 1a, le loro storie, i loro cammini, la loro crescita, la loro educazione...

Io sono felice.


sabato 17 novembre 2012

Sfogo del fine settimana...

Sarà che arrivo da una settimana lunga e pesante,
sarà che ogni tanto ho un po' di folletti malefici da buttar fuori,
sarà che c'è bisogno anche di questo...

ma io necessito di un gran bel FANCULO!





















Indirizzato a...
chi pensa sempre di aver ragione,
chi dice "facciamo qua, facciamo là" e poi quando è ora di fare non fa un cazzo!
chi si lamenta della situazione ma non cerca di migliorarla,
chi riceve consigli sinceri e se ne sbatte le palle,
chi non si accorge della gratuità e dell'affetto che metti nelle cose che fai per lui/lei,
chi dà per scontate le persone,
chi vede il mondo solo in funzione di se stesso.

 FANCULO!


[Non ho voglia di scriverlo in inglese, tanto quella lingua non la so... fatevi bastare un FUCK!]

lunedì 12 novembre 2012

Stanca.

Stanca.
Del modo in cui girano le cose,
delle strategie,
dei tira e molla,
delle persone che tengono un piede in 10 scarpe...

"Meglio morire urlando però tentando un salto
Che non amare affatto per vivere soltanto.
E non puoi stare con un piede in due scarpe,

E non pensare che mi basti una parte" (Maxi B - Amoressia)


Stanca di incontrare gente che non dice un cazzo,
di costruzioni,
di persone insapori.

Stanca dei film che mi fanno piangere,
quando non avrebbero nessun diritto di portarmi a questo.
Stanca delle illusioni,
e di me stessa: sono così brava ad alimentarle!

Stanca di cercare di essere forte,
e stanca di riscoprirmi fragile ogni volta.

In tutto questo faccio spazio ad un elogio...
Un elogio all'andare contro corrente:
Lady Gaga, che più passa il tempo e più si mostra (volontariamente) sempre più brutta invece che viceversa...


"I'm tired"

I'm tired. 
Of things like they are now , 
of strategies,
of
push and pull,
of people who
have one foot in 10 shoes ...

I'm tired of meeting people who says nothing,
of
buildings,
of
tasteless people.

I'm tired of movies that make me cry,
when they
would have no right to take me to this.
I'm tired
of illusions,
and
I'm so good to feed them!

I'm tired of trying to be strong,
and I'm tired of rediscover me frail every time.

But now I want to do a tribute ...
A tribute
to a person who goes against the tide:
Lady
Gaga, that during the time shows herself to us (voluntarily)
increasingly ugly rather than the contrary.

martedì 6 novembre 2012

Tempo di...

In bagno.
Ho deciso che qui avrei avuto più ispirazione.
E' difficile iniziare a scrivere questo post perchè dentro di me è tutto in disordine.
Infatti sono qua a scrivere per cercare di fare ordine, di creare dei contorni un po' più nitidi a ciò che ho dentro.
Lasciatemi partire da una cosa (ormai trita e ritrita): "La felicità è una scelta!".
Ok, questo è il mio punto di partenza. Perdonatemi se ripeto questa frase fino alla nausea, ma è il mio mantra e in quanto tale, lo devo ripetere con continuità perchè resti vivo.
Ho lasciato questo blog l'ultima volta entrando da una porta. Anzi, uscendo da una porta.
E il problema infatti ora è proprio questo: sono in un corridoio e non riesco a capire che porta dovrei aprire ora.
Non sono triste, non sono caduta in nessun baratro, nè ci sono muri davanti a me. Semplicemente sono ferma, come una statua.
E' tempo di darsi degli obiettivi, delle priorità.
E come tante volte mi è successo in questi ultimi anni, è tempo di coltivare le amicizie.
Non si tratta di forzature, ma di tenere gli occhi ben aperti e guardare cosa ci arriva incontro.
L'università e il lavoro a scuola in questo momento sono la mia priorità. (Non a caso è arrivato il nuovo blog).
E le amicizie che ho scoperto di poter e voler coltivare sono quelle all'università! Perdiamo così tanto tempo a stare sulle nostre che non ci accorgiamo di quanto potenziale c'è in un'aula universitaria!!
Sì, il bagno ha dato buoni frutti...
Per tutto il resto anche se faccio fatica, si vedrà...


"Time to..."

In the bathroom.
I decided that I would have more inspiration here.
It's hard to start writing this post because inside of me it's a mess.
In fact, I'm here writing to try to bring order, to create little bit clearer contours of what I have inside.
Let me start from one thing (now hackneyed): "Happiness is a choise!".
Ok, this is my starting point. Forgive me if I repeat this phrase ad nauseum, ma it's my mantra and so I have to repeat it continuously to remains it alive.
Last time I left this blog entering through a door. Indeed, coming out of a door.
And the problem, now, is this: I'm in a corridor and I can't understand which door I should open.
I'm not sad, I'm not falling into any abyss, and there are no walls in front of me. I'm simply stationary, like a statue.
It's time to give me some goals, priorities.
And, as often has happened in last years, it's time to cultivate friendships.
It's not a forced thing, but it means that I have to keep my eyes open and look for what comes to me.
The university and the work at school are my priority at the moment. (The new blog was born not coincidentally).
And the friendships that I can and I would to grow are those of university! We lose so much time to stand on our own that we aren't aware of how much potential there is in a classroom!!
Yes, the bathroom has borne fruit...
For everything else, even if I do fatigue, we will see...

domenica 14 ottobre 2012

La nuova fase

"Nuovo Post".
Questo è il tasto che clicco quando decido di iniziare a scrivere.
Nuovo. Ogni volta succede qualcosa di nuovo, quando sento il bisogno di scrivere.
Non sempre però ciò che succede, ciò che cambia è così nitido.
Credo di essere nella fase della "tra virgolette" rabbia mista a delusione.
Quella in cui guardando i film cerchi di trovarci a tutti i costi te stessa, che sia la te stessa di oggi o di ieri, poco importa.
E, soprattutto quando riesci a vederci la te stessa di ieri, sale quella specie di sensazione di sconforto, di sconfitta. Quella sensazione di essere come in stand-by. E questa volta non si tratta di un'attesa scelta, ma di quelle per cui tu non puoi farci niente. Ci sei dentro, e non hai la possibilità di scegliere qualcosa di diverso.
E soprattutto, è l'attesa di qualcosa di indefinito, di uno stare bene indipendentemente dalla causa, di una persona che però oggi non esiste ancora.
Ed è anche la fase in cui cerchi di non guardare altro oltre te stessa, ma la curiosità, o l'abitudine, o il chiaro masochismo che spesso mi contraddistingue, mi spinge ad andare a guardare pensieri e foto (insomma, i beati cazzi) di altri. Ovviamente, non altri qualunque. E per quanto dentro di me sappia quanto sia assurdo e senza senso, mi arrabbio con le persone che vedo ritratte in quelle foto, anche quelle che non conosco... mi sento stupida, perchè non ne ho motivo, anzi, son sicura che i miei pensieri non rispettino minimamente la realtà, ma a qualcosa bisogna pur aggrapparsi nei momenti così.
Son in fondo la tartaruga di sempre: benchè il mio guscio lo tenga sempre ben saldo a me, dentro rimango sempre preda facile di emozioni e stati d'animo.


"The new phase"

"New Post". 
This is the button that I click when I decide to start writing. 
New. Everytime something new happens, I feel the need to write. 
But not always what happens, what changes is so sharp. 
I think I'm at the phase of "between quotation marks" anger mixed with disappointment. 
That in which watching movies you try to find yourself at all costs, both it's yourself of today or of yesterday, doesn't matter. 
And, especially when you can see yourself of yesterday, that sort of feeling of despair, of defeat rises up. That feeling of being like in stand-by mode. And this time it isn't an expectation choiced, but an expectation for which you can't do anything. You're in, and you haven't the option to choose something different. 
And above all, it's the expectation of something indefinite, of a feel good regardless of the cause, of a person that today not exists yet. 
It is also the phase where you try to look nobody except yourself, but curiosity, or habit, or the clear masochism that often distinguishes me, pushes me to look at other's thoughts and photos (well, the blessed cocks). Obviously, not any others. And although I know how much absurd and meaningless it is, I get angry with the people I see portrayed in those photos, even those that I don't know... I feel stupid because I have no reason, I'm sure my thoughts don't correspond with reality at all, but we need to cling to something in moments like this. 
At bottom I'm always a turtle: though I hold firmly to me my shell, I'm always an easy prey to emotions and moods.

venerdì 5 ottobre 2012

Maestra Silvia

Sebbene voglio che resti una cosa distinta da questo spazio, vi voglio rendere partecipi della nascita di un mio secondo blog.
Perchè un altro blog?
Semplice, perchè sarà un mondo completamente diverso da questo, dove al centro ci sarà la scuola e tutto ciò che girerà intorno ad essa durante la mia esperienza.
Se questo (Scavalcare i muri) è una casa, un luogo dove non tutto d'essere spiegato agli altri, dove tutte le cose che scrivo più che fatti sono emozioni, l'altro (Maestra Silvia) vuole essere una specie di diario di bordo (mmm... l'università mi ha influenzata!!), un resoconto di esperienze che sì, certo includeranno anche emozioni, ma soprattutto voglio che raccontino il mio cammino attraverso avvenimenti fatti e finiti.

Se avete piacere di dargli un'occhiata, basta cliccare quì.


"Teacher Silvia"

Although I want that it remains a distinct thing from this space, I want to make you participates of the birth of my second blog. 
Why another blog? 
Simple, because it will be a world completely different from this one, where the center will be the school and everything will turn around to it during my experience. 
If this (Scavalcare i muri) is a home, a place where not everything have to be explained to the other, where all the things that I write more than facts are emotions, the other (Maestra Silvia) wants to be a kind of diary (mmm... the university influenced me!), an account of experiences that yes, of course will also include emotions, but above all I want to tell you about my journey through reported events.

If you like to check it out, just click here.

martedì 2 ottobre 2012

Time to change...

A volte è difficile trovare le parole, ma la voglia di comunicare ti spinge allo sforzo.
E quindi mi metto a cercarle le parole.
Non parole qualunqui, ma LE MIE PAROLE!
E' uno di quei momenti di cambiamento.
Passato il momento delle scelte, c'è quello del cambiamento.
Già, perchè le due cose non vanno esattamente di pari passo.
A volte scegliere, non significa automaticamente cambiare.
A volte scegliere è solo il prologo.
Dire ad alta voce da che parte si vuol cadere da qual famoso filo è solo il primo passo.
Ma poi, bisogna convincere DAVVERO se stessi.
E buttarsi.
Ecco, credo di averlo fatto.
Anzi, senza credo, l'ho fatto, ho saltato.
E ho pianto! Ma sono quelle lacrime che io definisco "belle", perchè consapevoli.
Certo la paura di aver perso qualcosa c'è, ma rileggendo le mie parole di un po' di tempo fa, ho capito che questa è una paura sciocca!
Non dobbiamo credere che scegliere significhi rimpicciolire la nostra possibilità d'azione.
E' difficile separarsi dalle persone, benchè di fatto siano già lontane. Perchè il problema è quando sia distante il tuo pensiero da lei.
Ma le paure e le difficoltà, vanno affrontate e superate. I muri io li voglio scavalcare.
Non mi basta chiudere gli occhi, o voltarmi, e nemmeno evitare l'ostacolo.
Il mio motto è preciso e non intendo tradirlo!
Scelgo la felicità. Anche quando non è facile. Perchè è più bello quando la si conquista con la fatica.
Scelgo la felicità, passando per le lacrime, perchè per guadagnare, prima bisogna sempre perdere qualcosa.
Lasciare non significa perdere, allegerire non significa dimenticare.
Il mio cuore resta gonfio.
E se ci penso, sorrido ancora.
Non ho perso nulla in tutto questo tempo. Nulla.
Amo il mio modo di essere. Al 100%.
"Senza riserve" mi era stato scritto e io lo faccio.






Grazie Ale, per tutto!








"Time to change..."

Sometimes it's hard to find the words, but the desire to communicate pushes you to the effort. 
And then I'm going to look for the words. 
Not any words, but MY WORDS! 
It's one of those moments of change. 
Passed time to decide, it's time of change. 
Yes, because the two things do not go exactly together.
Sometimes choose doesn't mean automatically change. 
Sometimes choose is only the prologue. 
Say aloud what side you want to drop by the famous wire is only the first step. 
But then, you have to REALLY convince yourself. 
And jump. 
So, I think I did. 
Nay, I think not, I did, I jumped. 
And I cried! But they are those tears that I call "beautiful", because conscious. 
Of course there is the fear of losing something, but re-reading my words of a little time ago, I realized that this is a silly fear! 
We have to believe that it doesn't mean to shrink our options for action. 
It's hard to part from people, though in fact they are already far away. Because the problem is how much your thinking is away from him. 
But the fears and difficulties must be addressed and overcome. I want to overcome the walls. 
It's not enough for me close my eyes or turn around, or avoid the obstacle. 
My motto is accurate and I will not betray it! 
I choose happiness. Even when it is not easy. Because is it more beautiful when you conquer it with fatigue. 
I choose happiness, through the tears, because to earn before you must always lose something. 
Leave doesn't mean losing, ease doesn't mean forgetting. 
My heart is full. 
And if I think about it, I smile again. 
I haven't lost anything in all this time. Nothing. 
I love my way of being. To 100%. 
Someone wrote to me "No reservations" and I do.

 Thanks Ale, for everything!

giovedì 27 settembre 2012

Still breathing

E' inutile che me le stia qua a raccontare...
io sto aspettando,
sto aspettando come una scema.
Non è vero che sarei disposta a cambiare strada,
mi sono fossilizzata su quel maledetto sentiero.
Ok, l'attesa fino ad ora me la son vissuta bene, con qualche basso ma quasi sempre con serenità.
Ma, non si può vivere di attesa, soprattutto mentendo a se stessi!
E' che non so se sono ancora disposta a perdere.
E cosa poi? Non ho nulla. Si tratta solo di un'idea.
Di un castello fatto per aria, come quelli che solo io costuire: forti e resistenti.
E invece no, non è nemmeno questo.
Non sono pazza.
Non vedo le cose dove non ci sono.
Vedo oltre, vedo le possibilitò, le potenzialità.
E non voglio credere che non ne valga la pena, proprio non ce la faccio.
Però, a volte, bisogna anche lasciare qualcosa, perchè possa farsi spazio qualcosa di nuovo.
Ecco, io sono lì: su un filo, come un'equilibrista, a scegliere da che lato lasciarmi cadere.
Perchè, sì, in entrambi i casi si tratta di una caduta.
Un folle salto nel buio.









In ogni caso, comunque, I'm still breathing.
and it isn't so bad! :)



Grazie a L'Aura, sempre d'aiuto nei momenti pensierosi!



"Still Breathing" 

It 's useless I tell me stories.
I'm waiting, 
I'm waiting like a fool. 
It's not true that I would be willing to change ways
I am petrified of that damn path. 
Ok, until now I have lived well the wait, with some low but almost always with serenity. 
But you can not live waiting, especially lying to yourself! 
I don't know if I am still willing to lose. 
And what then? I have nothing. This is just an idea. 
A castle made of air, that I built by myself: strong and durable. 
But no, this is not. 
I'm not crazy. 
I don't see things where they aren't. 
I see more, I see the possibility, the potential. 
And I don't believe that it isn't worth, just I don't do it. 
But, sometimes, you also have to leave something, to make space for something new. 
So, I'm there: on a wire, as an equilibrist, to choose which side to let me fall. 
Because, yes, in both cases it will be a fall. 
A mad leap in the dark.

In any case, however, I'm still breathing.
and it isn't so bad! :)


Thanks to L'Aura, always helpful at times thoughtful!

martedì 25 settembre 2012

Vorrei che fosse oggi, in un attimo già domani...

Amo le giornate come queste.
Di quelle si riempiono solo grazie ad un annuncio,
di quelle che proseguono alla grande grazie a una ventina di piccoli marmocchietti di 6 anni che ti salutano, ti abbracciano, ti baciano (e pure ti fanno disperare).
Amo vedermi sorridere, guardandomi da fuori, come se io fossi altro dal mio corpo.
Amo credere che a volte le persone sappiano capire quando hai davvero bisogno di loro e che allora arrivino.
Amo.
Questo è quello che faccio.
E credo proprio che non potrei fare diversamente.


"I wish today will be tomorrow in a moment"

I love days like these.
Those that are filled only thanks to a notice,
those that continue well thanks to twenty small children of 6 years old that greet you, hug you, kiss you (and also make you despair).
I love to see me smiling, looking me from the outside, as if I am another of my body.
I like to believe that sometimes people are able to understand when you really need them and then arrive.
Love.
This is what I do.
And I couldn't do otherwise.

lunedì 17 settembre 2012

Prologo di un'estate

In realtà questo post risale al 2 agosto... ma l'ho riesumato solo ora dalla carta stampata e mi piace ricucire le pezze... quindi eccolo qua.

Non.
Ecco tutto ciò che ho da scrivere, da dire.
Niente va male, eppure non va tutto bene.
Non ho motivo di essere spenta, triste, vuota, eppure non riesco ad andare in giro sorridendo come so fare spesso, con facilità.
I giorni non sono tutti uguali e io non ho tutte le rotelle a posto.
Non ho voglia di scrivere, eppure ne sento la necessità,
forse è che scrivere mi fa pensare, mi fa riflettere e io non ho nessuna voglia di farlo.
Voglio solo essere, con spensieratezza, quella spensieratezza che mi merito, cazzo!
Sì, me la merito!
E invece no. Oggi la spensieratezza non è concessa.
Non tutti i giorni sono uguali e allora domani me la prendo a piene mani!
Vaffanculo a tutti quelli che non mi capiscono e che non mi hanno mai capita!!


"Prologue of a summer"

Indeed this post dates back to August 2... but I found just now the paper where I wrote this thought
and I like to sew up the rags ... so here it is.

Not
That's all I have to write, to say.
Anything goes wrong, yet all is not well.
I have no reason to be turned off, sad, empty, yet I can not go around smiling as I often do easily.
Days are not all the same and I haven't all the wheels in place.
I don't want to write, but I feel the need,
perhaps is becaise writing makes me think, makes me reflect, and I have no desire to do it.
I just want to be, with carfree,
that carefree that I deserve, damn it!
Yes, I deserve it!
But no. Today, the carefree is not granted.
Not all days are the same and so tomorrow I'll take it with both hands!

Fuck all people who don't understand me and did never understand!

giovedì 6 settembre 2012

NON GUARDARSI MAI

Ci sono dei giorni,dei momenti in cui quello che ti è attorno non riesce a lasciarti indifferente.
Persone che ti colpiscono per il loro modo di vivere.
E allora cerchi di capire, di capire come si possa arrivare a fare certe scelte,
come si possa arrivare a credere che non si possa cambiare,
come si possa arrivare a pensare di essere solo ciò che si fa.
La vita a volte ci mette di fronte a difficoltà, imprevisti, burroni, MURI.
E noi, umani che siamo, cerchiamo la strategia migliore, quella che ci faccia soffrire meno, o quella che crediamo ci faccia soffrire meno. Spesso sono scelte inconsapevoli.
E, quando arrivano i pensieri, li rifiutiamo, scappiamo, chiediamo a quei pochi che cercano di farci tenere gli occhi aperti di andarsene, di non farsi più vedere. Un'altra scelta. Essere soli, impedire che qualcuno ci guardi, per evitare di dover guardare noi stessi.
Eppure, a volte, le persone compaiono senza avviso, impreviste e ci costrigono a riflettere.
E, anche se per l'ennesima volte ce ne libereremo, in qualunque modo (questo non conta), ormai ci sono state, costringendoci ad alzare lo sguardo allo specchio, anche solo per una sera.
Decidere di non guardarsi mai non è certo una scelta facile.
Ma se si è abbastanza forti per questo, forse lo si può essere anche per cambiare strada...


"NEVER LOOK AT THEMSELVES"
 
There are days, moments in which what is around you can not leave you indifferent.
People who affect you for their way of life.
And so you try to understand them, to understand how they can get to make some choices,
how they can believe that they can not change,
how they can get to think that they are only what they do.
Sometimes life put us in front of difficulties,
accidents, ravines, WALLS.
And we, humans that we are, look for the best strategy, that makes us suffer less, or that we believe makes us suffer less. They often are unconscious choices.
And, when
thoughts arrive, we reject them, we run, we ask those few who try to make us keep our eyes open to leave, to not be seen again from us. Another choice. Being alone, prevent someone look at us, to avoid having to look at ourselves.
Yet, sometimes, people appear without warning, unexpected, and force us to reflect.
And, even if once again we get rid of them, in any way (it doesn't count), by now they have been, forcing us to look up in the mirror, if only for one evening.
Deciding to never look at themselves is not an easy choice.
But if you are strong enough for this, perhaps you can also be to strong enough for change the road...

domenica 2 settembre 2012

A un amico

SCEGLIERE.
E' la parola del mese, dell'anno, di una vita intera.
Sei tu. Solo tu, davanti al tuo specchio. Davanti alle persone che ami. Davanti a tua figlia.
Non ci sono scuse.
"Sono un pazzo"... Cazzata! Hai scelto di comportarti da tale, ti sei arreso alle debolezze, al dolore, alla fatica, all'apatia, non lo so neanche io. Non lo posso sapere.
Ma tu si!
Tu puoi essere molto meglio di ciò che hai scelto fino ad ora. Lo sai!
Tu puoi essere più di così.
Tu sei più di così.
Le difficoltà sono superabili e gli errori rimediabili.
E non hai bisogno che sia io a dirtelo. Lo sai!
Puoi essere più di così.
Puoi essere più di così.

martedì 28 agosto 2012

A Lignano abbiamo scelto la felicità! :)


Fine delle vacanze.
Tempo di resoconti.
Non che lo debba essere per forza, ma mi piace darmi delle tappe, scandire il tempo.
Come ogni anno da quando ne ho uno, Lignano non è mancata. Anzi, quest'anno è stata l'unica protagonista.
Protagonista di incomprensioni, ma anche di paci, di amicizie grandi e di quelle che si stanno perdendo col tempo, protagonista di grandi alcolici festeggiamenti ma anche salutari corse di più di 7 km...
Tanti volti hanno riempito questa estate, ma due su tutti sono quelli di Ale e Giorgia.
Da quest'anno siamo diventati i 3 moschettieri. Sembra una cosa stupida e forse lo è, all'apparenza.
E' solo un modo simpatico per dirci che ci siamo l'uno per gli altri SEMPRE, perchè tutti per uno, uno per tutti.
E' stata la vacanza che ha avuto un motto preciso: "La felicità è una scelta". Tanto importante ricordarlo che se ne è fatto pure un cartello da appendere in casa.
Sì. Nella vita si sceglie come stare. Si sceglie di andare a correre. E si sceglie di fregarsene di non andare alla velocità degli altri nelle prime 6 corse. Si sceglie di uscire di casa, andare in spiaggia e risalire dai propri baratri. Si sceglie di mettere in discussione i propri sentimenti coscienziosi che tutto può cambiare ma anche che è importante fare le cose con la giusta convinzione. Si sceglie di buttarsi da un baratro, spiccando folli salti. E a volte, anche da chi meno lo avresti potuto prevedere avviene il tuffo.
Tuffo al cuore. Perchè quest'estate è stato un sentimentalismo unico. Quanto amore abbiamo dentro di noi!
Al di là dei megafonini, degli shottini del Dok, dei tostoni del Tenda, dei bagni al Fresh Pool, dei canti sulla navetta, al di là di tutto questo (tutte cose fantastiche!!!!!) la cosa più bella di questa estate siamo stati noi!
Non resta che dire GRAZIE a tutti, nessuno escluso...

lunedì 23 luglio 2012

"Da che ho memoria ho sempre amato le parole, non le chiacchiere, quelle vuote. Parlo delle parole, quelle dense di significato" cit. Raige

Sono qua, nella mia camera ad ascoltarmi di gusto "Addio" di Raige.
Questo ragazzo spacca veramente!!
Non sono un'esperta del genere, ma per le sue canzoni non è necessario esserlo.
I suoi testi sforano da ogni classificazione, superano i confini dei generi e arrivano dritti alle orecchie, al cervello, al cuore!
I punti di forza delle sue tracce non sono la musicalità, il ritmo, le basi (seppur belli)...
ma LE PAROLE!
I testi di queste 15 canzoni sono letteratura!
E io da "scrittrice", amante delle parole, non posso che abbassare la testa davanti a questo talento!
Grazie Raige! Sei un grande!

lunedì 2 luglio 2012

Rimani tu.

Un tuffo in acqua e soprattutto poche parole di qualcuno che si ha attorno...
la vita che si alleggerisce, come di colpo.
E si torna a vedere tutto in maniera più lucida.
Gli scleri immotivati svaniscono tanto velocemente quanto erano arrivati
e rimani tu.
Tu, pronta ad andare avanti.
Tu, che prima ti credevi svuotata, più colma che mai.
Tu, semplicemente tu, che tremante dentro solo un maglioncino traforato, ti accorgi di cosa hai davanti.
Nulla accade per caso.

venerdì 29 giugno 2012

Opaco e sfocato

Sul gabinetto a scrivere... questo non mi era mai successo...
e invece oggi, eccomi qua.
Ammetto che la metafora è sgradevole, ma funziona bene.

Scrivere per buttare fuori ciò che si ha dentro, come se urlasse dalle viscere che vuole uscire...
eppure non sapere nemmeno bene di che cosa si tratta...
Forse riguarda le amicizie, o quelle che hanno assunto sfumature che vanno oltre...
non lo so...
Mi sento bloccata nelle scelte e nelle distanze degli altri.
Ma, soprattutto, bloccata nei miei pensieri, nelle decisioni che ancora non sono riuscita a prendere.
Aspettare? Lasciare? Dimenticare? Coltivare? Far passare? Insistere? Credere? Cambiare? Buttarsi?
Non lo so, non lo so...
E' il mese dei dubbi, forse perchè è giunta l'estate e l'estate segna l'inizio di un nuovo cerchio, ma soprattutto il termine di quello precedente... E a volte le giunture sono un problema.

Ma che diavolo sto scrivendo? Non lo so nemmeno io...

E' tutto opaco e sfocato
e come si può scavalcare un muro che non si riesce a vedere con nitidezza???

domenica 24 giugno 2012

Dove mi trovo ora

Sono in uno di quei momenti così.
In cui ti fermi e cerchi di capire dove sei arrivata.
In cui, in realtà, avresti solo voglia di andartene al mare e goderti le vacanze.
Ma l'università e lo studio ti trattengono e manca ancora un mese.
Un mese in cui però sai che devi dare comunque il massimo per superare anche i prossimi due esami e iniziare a imbastire i lavori per quello di settembre...
Sai che non puoi sgarrare se vuoi laurearti il prima possibile,
sai che da ottobre ti aspetta un anno pienissimo tra lezioni, altri esami, laboratori, tirocinio, stesura della tesi, lavoro, allenamenti... cose a cui comunque non rinunceresti, sono quelle per cui senti che val la pena di far fatica, ma che ti mettono pure alla prova.
E poi c'è l'incertezza legata ai sentimenti. Quanto vale la pena veramente aspettare? Non si può avere una risposta.
Il problema è che ora sono andata talmente tanto avanti in una strada a me sconosciuta, che ora non so più dove sono... Non che mi faccia paura il proseguire, la paura è quella di non arrivare da nessuna parte.
E il non arrivare da nessuna parte è un finale che non ho mai preso in considerazione nella mia vita.
Anzi, mi fa molta paura!
Dall'altra parte, però, non vedo ancora vie che mi chiamano a loro, seppur qualche istinto di provare a cambiare sentiero ci sia. E forse ho deciso di ascoltarlo...
Ma di certezze non ne ho nessuna. Non dico di aver scelto di fare le cose giusto per farle... ma... non ho obiettivi, non ho mete, non ho aspettative e speranze nitide...

Questo pomeriggio ho fatto un sogno (sì, lo ammetto, ho dormito invece che sfruttare il mio tempo per studiare...). Uno dei miei. C'era un sentiero di montagna che portava ad un grande, grandissimo teatro. Ricordo molti piani su cui si saliva non troppo agilmente. Io lavoravo per il teatro, stavo dietro le quinte, osservavo lo spettacolo dalle fnestrelle dei depositi, dove si tengono i costumi, le stoffe e tutto il materiale di scena. Il teatro era immenso, gigantesco e bellissimo. Ricordo le mie continue salite e discese per le scale, e al bar ho pure rovesciato da bere ad un ragazzo.
Non ho trovato significati per un sogno del genere, so solo che mi è piaciuto nonostante l'apparente inconcludenza... non so... forse è che oggi mi sento così: in continuo movimento su scale e scale strette, imprigionata in un luogo che trovo bellissimo ma senza sapere nulla di più...

domenica 10 giugno 2012

... al centro di un incrocio


Arrivano i giorni in cui ogni sera, nel tuo letto, ti chiedi dove sei. Ti trovi nella stanza del dubbio, nel limbo delle incertezze. Hai dei sentimenti, eppure non li riesci a decifrare. Ti chiedi se ancora li sai riconoscere, o se ne hai perso la capacità. A volte ti senti così spinta dalle emozioni e altre, invece, ti chiedi se ancora sei capace di provarne davvero.
E poi cerchi di capire se sei pronta a lasciare tutte le possibili strade che hai davanti per sceglierne una, senza sapere esattamente dove ti porterà. Se sei pronta a rinunciare alla strada che sembra la più adatta a te, ma che in questo momento è sbarrata (e chi sa se mai verrà aperta) per qualcosa che potenzialmente, in questo momento, non è nemmeno paragonabile ad essa.
Razionalizzare le emozioni a volte aiuta. Ma poi hai la paura di averle modificare troppo, di averle rese innaturali. Forse la pedita dell'equilibrio, però, può essere buona: è l'occazione per testare la veridicità dei sentimenti. O è il modo che ha il nostro cuore per dirci che abbiamo bisogno di vivere. Adesso. A volte una strada la si può ripercorrere alla rovescia, o ti porta a nuovi incroci. Non dobbiamo credere che scegliere significhi rimpicciolire la nostra possibilità d'azione.

lunedì 28 maggio 2012

Positivi, ottimisti e fiduciosi

Scrivere è un'impellenza, un bisogno.
Lo è perchè in realtà scrivere non è semplicemente avvicinare tante parole su un foglio o su una pagina virtuale.
Scrivere è riflessione.
Scrivere è un modo per guardarsi dentro, o per guardarsi da fuori; o anche per guardare gli altri.
Ad ogni modo è un po' come indossare degli occhiali, o mettere a fuoco con una macchina fotografica.
Scrivere è scattare una foto.
Ed ora sono qua, a scegliere l'inquadratura, la luce, la posa, il formato.
In questo momento sono un'artista alle prese con la propria opera d'arte.
Accidenti, come si fa sentire tutto quello che si ha attorno quando si scrive!

Click.

Silvia sta studiando. Eccola, con la sua matita a scrivere seguendo la linea del righello sul libro: anche per studiare ha bisogno di scrivere. L'aiuta a memorizzare meglio!
Silvia intanto osserva la sua piccola tartaruga che si dimena nell'acqua. Muove le sue zampine e nuota a tutto andare. Clint Emily. E' bello prendersi cura di qualcuno, che sia anche solo un piccolo esserino verde e giallo che non parla.
E Silvia, intanto, pensa. Pensa a quello che sarà. A quello che spera possa accadere e che probabilmente non sarà. Ma pensa anche al presente e a come si sta bene quando si è POSITIVI, OTTIMISTI  e FIDUCIOSI. E' quanto basta per essere forti, è quanto basta per essere vivi.

lunedì 14 maggio 2012

Ciò che devo fare ora

Il trucco sbavato,
il bisogno di scrivere.
Questa sono io.
Io, con i miei momenti pieni di certezze, e gli attimi colmi di dubbi.
Io che sto bene, nonostante tutto.
Ma il tempo trascorre per ogni cosa. E noi dobbiamo ammetterlo a noi stessi.
Il tempo passa e i bisogni cambiano.
E quando cambiano, bisogna saperli cogliere, riconoscere, tradurre in azioni.
Ma ora come ora voglio rimandare tutto questo.
Io sono io. Devo essere forte di me stessa.
Smetterla di pensare oltre.
PER ADESSO :-)

giovedì 10 maggio 2012

La primavera era arrivata già a marzo...

14/03/2012

Le gambe stanche,
i vestiti sporchi di prato,
le palpebre che cascano...
... e la scatola delle cose belle che si riempie.
Quanta energia che ho speso in questi due giorni.
Investimento, non spreco.
Oggi il sorriso è facile
e soprattutto mi sento leggera.
Oggi canticchiare con le cuffie nelle orecchie era quasi un obbligo.
E' stato un giorno di TE.
In mezzo ai tram, i negozi, gli orari dei treni, le corse, le mani fredde, gli strani personaggi milanesi, le emozioni, in mezzo a tutto questo c'eri tu.
Ho portato via quanto ho potuto, come le api fanno coi fiori ed ora conservo tutto nel mio alverare, aspettando di avere tanto nettere quanto serve per creare dell'ottimo miele.
La primavera è arrivata!

domenica 6 maggio 2012

Change is better

Spesso cambiare qualcosa di noi ci fa paura.
Il timore è quello di non riconoscerci più riflessi nello specchio.
Di perderci.
Di dover modificare la nostra idea di noi stessi.

E questo è sciocco. Perchè già lo facciamo tutti i giorni senza neanche accorgercene.
Cambiare è intrinseco nell'uomo.
Non vivremmo altrimenti.

E allora tagliarsi i capelli è la miglior cosa che potremmo fare.


[I miei capelli sono stati donati a Wigs 4 Kids, associazione no profit che si occupa di fare parrucche per bambini malati]

giovedì 3 maggio 2012

CUT MY HAIR

Ieri sera ho deciso di donare i miei capelli a favore dei bambini malati che, per colpa della chemio, o di particolari malattie si ritrovano senza.
Non so come sia nato in me questo desiderio, ma sento di dorverlo fare, di VOLERLO fare con tutta la convinzione del caso.
Su internet ho cercato le associazioni che se ne occupano e ho trovato Wigs 4 Kids (questo è il sito ufficiale: http://www.wigs4kids.org/).
Ho già stampato il modulo per l'invio e questo pomeriggio chiamerò la mia parrucchiera.
Se avete i capelli lunghi, pensateci anche voi! Per noi, sono SOLO capelli. Per qualcun'altro possono essere molto di più!

mercoledì 11 aprile 2012

INSEGNARE IL CORAGGIO

Non dobbiamo aver paura del dolore, o della malattia.
Anche la morte può farci un baffo.
Ma, solo se
la vita è stata Vita.
E allora credo che basti aver sorriso abbastanza, ma anche aver pianto abbastanza.
Aver amato abbastanza e aver odiato per aver troppo amato.
Aver visto lo scorrere degli anni e le rughe aumentare piano piano.
Aver visto nascere figli dai propri figli. E quei figli da bruchi trasformarsi in farfalle.
Basta aver creduto anche solo un attimo, durante la vita, di essere stati nel punto più alto del mondo, e aver la capacità di ritornarci col pensiero e di ritrovarne la bellezza.
E se poi, intorno a noi, siam stati capaci di tessere forti e caldi legami, beh, allora è proprio il massimo.
Cos'altro potremmo volere?
Questo è il momento giusto per imbarcarsi in una nuova battaglia, proprio in stile "Signore degli Anelli" o "Guerre Stellari". Per essere ancora un volta, per i propri figli e nipoti, la stella da tenere d'occhio per non perdere la strada, la guida da cui trarre ispirazione, il maestro che insegna il coraggio che serve per Vivere, proprio con quella "v" maiuscola.

domenica 8 aprile 2012

6 APRILE

h. 3:26
Scrivo perchè è l'unico modo che ho per guardarmi da fuori, per capirmi.
Oggi ho trovato qualcuno che sembrava capisse me più di quanto non ci riesca io.
Mi sono riempita di dubbi.
E ho pianto! Perbacco, sì!
Che male che si sente quando muta lo stato delle cose, o così sembra.
Vergogna, arroganza, riflessione, ricordo.
Basta guardare negli occhi.
E noi non vediamo mai i nostri.
Sono dove devo essere? Come vorrei essere?
Beh, giuro, se mentre pensavo le domande non avevo una risposta, durante l'atto di scrivere una risposta me la sono data: sì!
Seppur oggi qualcosa di strano sia successo.
Basta un discorso, una persona, per rimettere tutto in gioco, e forse è giusto così: se ne testa l'importanza. O forse è solo tutta una grande illusione e io sono l'inganno di me stessa.
Ma quindi?
E' così sbagliato credere a ciò che si dice a se stessi, giusto o sbagliato che sia?
Dormo.

h. 12:45
Ogni viaggio porta con sè un cambiamento, delle novità e, quasi sempre, SOLE, reale o figurato.
Come oggi, che è una giornata splendida!
Il nulla sa essere così pieno di significato, a volte.
E, ogni tanto, son più le persone che trovi e perdi in un giorno a lasciarti un segno, che non quelle che si vedono con più frequenza.

giovedì 5 aprile 2012

Le partenze

Partire.
Ecco cosa bisogna fare, nella vita, ogni tanto.
Che siano 3 giorni o un mese... con il sole, ma anche con la pioggia.
Lasciare quello che si ha tutti i giorni, per creare una parentesi.
Una parentesi che però non sia un involucro chiuso e indipendente, ma che sia una membrana che comunichi con l'esterno, che permetta passaggio di "ossigeno".
Partire è un po' come cambiare colore dei capelli: una futilità che però ti fa stare bene.
A volte diventa di una urgenza e impellenza incredibili e verrebbe da chiedere come sia possibile.
Beh, è che semplicemente abbiamo bisogno di desiderare qualcosa di estremamente realizzabile.
E realizzarlo.
E allora, parto!

Bye bye

martedì 6 marzo 2012

La primavera arriverà

A volte basta scoprire che c'è la possibilità che accada qualcosa di bello per cambiarti la giornata.
Il viaggio in treno diventa più breve che mai e quasi tutte le canzoni ti sembrano belle.
A volte, anche se poi la speranza risulta vana, basta questo: averci creduto per un attimo.
Non importa se solo poche ore dopo arriva un messaggio che dice che non accadrà nulla di ciò che si era prospettato: quell'attimo, quelle ore in cui la speranza è duranta e di cui ti sei nutrita sono già più del nulla.
Sono una rondine che non fa primavera, ma che ci ricorda che la primavera esiste e che arriverà.

lunedì 27 febbraio 2012

La felicità è una scelta

Le cose non vanno "come devono andare".
La realtà è che noi abbiamo più potere sul nostro destino di quello che crediamo.
Il come ci approcciamo alle cose, le cambia già a prescindere da qualunque altro aspetto.
Più ci sentiamo merdosi e più lo siamo!
E siccome spesso è impossibile vivere con tanta merda addosso, la si rigetta sulle persone che abbiamo davanti.
E capirai! Alla fine a casa davanti allo specchio dei tuoi fallimenti ci torni tu!
E più inorridisci di fronte all'immagine riflessa, e più continuerai a fallire.
Se non sei capace di bastarti, di essere sereno a prescindere dalle futilità delle tue giornate,
non andrai da nessuna parte.
La felicità non arriva da chi la tiene lontana da sè a tutti i costi, benechè faccia finta che non sia così.
Si incolpa il mondo, il modo in cui le cose girano, il meccanismo dei sentimenti, l'inevitabilità delle situazioni e del dolore.
Tutti alibi. Tutte scuse.
Per essere felici bisogna scegliere di esserlo.
Per essere felici bisogna Essere, non ci si può nascondere!

sabato 25 febbraio 2012

Le relazioni

Ieri sera, mentre ero a letto, ragionavo sulle relazioni, sul mistero dei legami.
Come accade che un giorno una persona, da sconosciuta e anonima, diventi qualcuno per cui sentiamo di volerci preoccupare o occupare?
Come nasce il ponte che unisce due persone?
Perchè a volte bastano un paio di giorni, altre volte, mesi?
Chi tesse quel filo così invisibile che sta alla base di una relazione?
Non sto parlando dell'amore e nemmeno dell'amicizia. Sono ad uno stadio molto prima.
Sono al primo step: quello che ti dice se vuoi o meno aver a che fare, con piacere, con una persona.
Ecco. Non so dare ancora nessuna risposta certa.
Però credo che sia un po' come quando ascolti le canzoni e ti accorgi che ti piacciono.
A volte è il ritmo,
a volte è la voce roca o dolce della cantante,
a volte è semplicemente il testo, che rispecchia i tuoi stati d'animo o le esperienze della tua vita.
Ecco, credo che sia questa la magia che avviene, stando a contatto con la gente:
la si ascolta, si alza il volume per sentire cosa ha da dire, e si scopre quello che la avvicina a noi, al nostro essere.
Non sempre siamo consapevoli di cosa, esattamente, ci abbia attratto di quella persona.
Però sentiamo che il legame è partito: il primo filo è stato tirato.
E, a quel punto, sta a noi, in maniera più consapevole, decidere se fortificarlo, farlo diventare una corda, una fune resistente,
o se lasciare che tutto resti a quella superficie più inpiegabile e intangibile che altro, e aspettare che il sottile legame svanisca tanto silenziosamente quando era nato.

mercoledì 22 febbraio 2012

Più di questo...

La cosa che mi piace è che non sei un pensiero fisso,
ma vieni e vai.
Non sei  un impedimento o un freno,
ma uno stimolo.
Non hai nulla di ciò che pensavo avrei cercato in una persona,
eppur, nel tuo sforare dai margini, ti incastri sorprendentemente alla perfezione nei bordi della mia storia, del mio essere e del mio voler essere.

Sarà difficile trovare più di questo in qualcun altro.

domenica 19 febbraio 2012

Sotto i colori, tu.

Quando mi accorgo di sorridere sul treno, mentre guardo fuori dal finestrino,
quando nel letto mi vien voglia di scrivere di me,
quando inizio un viaggio, anche solo con la fantasia,
quando guardo i film e mi piacciono, anche se non mi piacciono,
quando una canzone diventa armonia pura e potrebbe bastarmi questo,
quando trovo un messaggio che non avevo previsto al mattino,
mi rendo conto di quanta leggerezza abbia lo stare bene.

E il pensiero va sempre a te, come se fossi ciò che dà ordine al tutto,
come se raggomitolando i fili di lana, si arrivasse sempre a te,
come se grattando i colori, sotto si trovasse sempre la stessa tonalità accesa e calda.

Non esiste giorno che non ti accarezzi, anche solo fugacemente.

domenica 5 febbraio 2012

La musica. (Yiruma)

Ultimamente mi sto un po' maledicendo per aver piantato a metà le mie lezioni di pianoforte quando ero piccola, ma d'altronde ero una che rinunciava, che lasciava perdere, che non portava a termine le cose.
Ed ora eccomi qua: a riscoprie la bellezza del suono di quei tasti.
La musica.
E gli occhi che si chiudono in automatico, per ritrovarmi nella stanza del mio io interiore. Quella stanza che tutti abbiamo, ma in cui entriamo con troppa poca frequenza.
Entrateci. Adesso. Due minuti al giorno, ogni giorno. Una volta a settimana. Chiudete gli occhi ed entrateci.


Yiruma - "River flows in you", "Love me", "Moonlight"

mercoledì 1 febbraio 2012

Le certezze

L'unica certezza che ho è che ogni volta che penso a te il mio viso si trasforma.
La notte ti sogno, e di giorno ti attendo.
Guardo le foto e gli angoli della mia bocca si allontanano.
Gli occhi da osservatori diventano essi stessi luce.
Ciò che so è che mi cambi le giornate pur a chilometri di distanza,
anche senza che tu lo sappia o lo possa immaginare.
Tra le mie certezze c'è quella che, dal secondo giorno che ti ho conosciuto, non ho ancora smesso di pensare a te.

mercoledì 18 gennaio 2012

I CONTORNI NITIDI

Manchi.
Più di quel che pensavo.
E scoprire che avrei potuto avere il tuo volto davanti a me ieri sera mi ha fatto cadere dalla sedia.
Le emozioni mi hanno investita:
rabbia
delusione
confusione
stizza
nervosismo
e poi è tornata la razionalità, nella ricerca delle parole per descrivere tutto questo.
E' arrivata la consapevolezza di quanto sia vivo il sentimento che nutro,
non c'è abitudine all'assenza,
non c'è tempo che annulla o che sfoca.
Tutto è nitido: potrei percorrerne i contorni col dito.
Ti vedo.

giovedì 12 gennaio 2012

Arriverà.

Vorrei parlarti di più.
Vorrei poter ascoltare cosa hai fatto oggi,
sentir raccontare la tua quotidianità,
il dispiegarsi dei giorni,
anche se fossero tutti uguali.
Vorrei la tua voce.
Vorrei poter esserci nei tuoi mattini o nelle tue sere.
Ma tutto ciò che posso, adesso, è averti nella testa nelle tue mille sfumature.
Conservo i colori, con la cura che si ha solo per le cose importanti.
E, intanto, vivo tutto ciò che ho qui ora.
Arriverà.

martedì 3 gennaio 2012

Per essere felici...

Basta poco.
E' guardare il bicchiere mezzo pieno, piuttosto che mezzo vuoto;
è lasciarsi coinvolgere da un film o da una canzone;
è il credere nel futuro, senza lasciarsi scoraggiare dal presente;
è il vivere il presente come se non ci fosse mai stato un passato;
è essere se stessi in ogni istante.
Basta poco per sentirsi vivi.
Basta poco per sentirsi felici.
Dipende da noi.
:)