venerdì 18 febbraio 2011

Il sogno

Stanotte ho sognato che qualcuno mi infilasse qualcosa di tagliente e appuntito nell'occhio sinistro.
Beh, il mio corpo lo ha sentito, veramente. Più reale che mai!
Ma non c'era il dolore, solo l'allucinante sensazione di avere un occhio perforato.
Il terrore di perdere uno dei due soli punti di vista che la natura umana ci mette a disposizione.
Poi arriva il risveglio e la consapevolezza che quello era semplicemente un sogno. Uno dei miei tanti. Uno dei più tipici.
Ultimamente sto guardando alla mia vita in modo diverso, come se, veramente mi avessero privato di un occhio.
E c'è qualcosa che lo rimpiazza che mi sta dando un nuovo punto di vista da cui guardare e che non avevo mai considerato.
Ora vedo quando sono fortunata.
Fortunata di essere nata dove sono nata.
Fortunata dei genitori che ho
Fortunata dei fratelli che ho.
Fortunata della casa che ho.
Fortunata delle mille oppurtunità che la vita non mi ha mai precluso.
E mi sento così sciocca per essere stata capace, in passato, di pensare che tutto questo non fosse importante, che forse avrei preferito sparire nel BIANCO cosmico delle caverne che stanno dietro alle nostre fronti.
E mi rivedo a scrivere tutto su quel quaderno che era così mio e poi è diventato così tuo, tanto da averlo dovuto bruciare.
Bruciare te e la morte nello stesso istante. Ecco, cosa ho fatto quella sera sul mio balcone.
Quella sera ho inziato ad affilare la punta dell'arma tagliente del sogno.
Ed ora eccomi qua, più ferita e sanguinante che mai. Eppure forte come un leone! Forte di me stessa.
Quanto sono bassi certi muri a guardarli ora, così lontani!

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