giovedì 16 dicembre 2010

Le macchine

Oggi la macchina di mio fratello è stata mandata a rottamare.
Ne ha conseguito che, nel pomeriggio, lui abbia dovuto prendere la mia.
Ora, la mia macchina è una Fiat Panda del 1987 (!!!), mentre la sua era pure una Fiat Panda, mal del più recente 1994. Per spiegarvi quanto diverse possano essere queste due macchine, vi porto solo i dati più evidenti: la mia ha solo 4 marce, le manca lo specchietto di destra e ha la manopola dell'aria (che immagino che tanti, giustamente, non sappiano nemmeno cosa sia)!
Tutto questo per dire che cosa? Per dire che a mio fratello si è spenta la macchina e non riusciva più a farla partire. E il motivo è semplice: lui non conosce la mia macchina.
Ebbene, circa 2 anni fa, quando ho iniziato a usare quella macchina, anch'io spesso non riuscivo a farla partire, specie in inverno. Ma ora, è tutta un'altra cosa. So con esattezza quando tirare l'aria e quando no, quando e quanto premere sull'acceleratore. Perchè la mia macchina, ho imparato a conoscerla.
Ecco!
Le persone sono esattamente così, come le macchine.
Quando non le conosci bene non sai come prenderle, quando essere duro, quando morbido, quando sai di poterti fidare, e quando invece sai di dover tenere l'attenzione vigile al massimo.
Poi passano gli anni e ti basta uno sguardo, un tono di voce per capire lo stato d'animo dell'altro, per sapere cosa dire e cosa no.
Come le macchine nuove, le persone appena conosciute ci piacciono e ci spaventano allo stesso tempo. Abbiamo paura ma anche la voglia matta di guidarle. Da una parte vorremmo non usarle, per non farle rovinare, e dall'altra non vediamo l'ora di fare chilometri e chilometri seduti su quel sedile con lo stereo acceso.
E poi, come tutte le cose belle, arriva il giorno della separazione. E ce ne sono di molte diverse:
perchè si è sfracellata in un incidente
perchè ormai più di così non può viaggiare
perchè si è rotto un pezzo importante
perchè ci ha stufato
perchè ne abbiamo vista una più bella
Ed ogni separazione porta con sè emozioni diverse, che vanno dalla delusione, alla felicità, dalla rabbia al sollievo.
Strano, ma anche qui vero, lo stesso vale per la perdita delle persone. Anzi, vale ben di più!

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