domenica 28 aprile 2013

Negli occhi e nelle ossa

Ci sono sere che mi succede di fermarmi, come una statua di sale.
Mi fermo ad osservare, a scavare dentro le ossa di chi mi è intorno
per leggere la storia che sta sotto a quei vestiti, a quei sorrisi a volte forzati, a quegli occhi che cercano di raccontarsi.
E mi rendo conto di quanto schifo c'è.
Vorrei poter fare qualcosa, ma alla fine me ne sto li, con le mie preghiere e le mie belle parole.
Non che pensi che siano futili, ma come posso accontentarmi di questo?
Come si può lasciare che il lupo continui a fare a brandelli e divorare senza far nulla?
Osservare certi occhi fa tremare.
Fa tremare osservare una persona e vedere la sua luce schiacciata, soffocata,
quando potrebbe brillare come una stella di prima sera, quando il buio scende e il cielo inizia a nutrirsi di lei.
Un fiore che appassisce prima del tempo,
una sorgente d'acqua che si estingue lentamente,
e tutto quanto in sordina,
camuffato dalla debole corazza che ci si prova a costruire.

Non ne sono sicura ma a volte, forse, si può pregare per la morte di qualcuno.

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