lunedì 29 dicembre 2014

Giuseppe

Su Facebook stanno spopolando i filmati del meraviglioso 2014 di Caio, Tizio e Sempronio. E, stavo per aggiungere anche quello di Silvia, ma poi ci ho ripensato.
Io il mio resoconto dell'anno lo faccio qui, come sempre. Scrivendo.
Amo le fotografie, ma non mostrano ciò che mi interessa ricordare.
Un anno fa, a quest'ora ero fresca di laurea e occupata a riprendere a studiare per i nuovi esami in arrivo. Ora quegli esami sono lontani, lo studio è finito e sono immersa in pieno nella scrittura della tesi: l'ultima fatica. Questa volta per davvero.
So che mi mancherà l'università. Mi manca già, ad essere sincera. E' stato un luogo e un tempo importante. Di crescita, cambiamento, consapevolezza e amicizie. Grandi amicizie!
Per "colpa" dell'università, poi sono qui, a credere in un amore. Vero, potenziale, incerto.
Vai in un luogo per scriverti e ti ritrovi a cercare di leggere qualcun altro.
E inizi a volerti saziare di quelle pagine non tue. E vorresti scriverne altre insieme.
Ma coi sentimenti il tempismo è tutto e io sono arrivata tardi, oppure troppo presto. O forse non esiste proprio il momento giusto. Ma come ci si può convincere che possa essere così?
Si mette in discussione tutto.
A cominciare dal se esiste l'amore. O se ha senso crederci.
E se sono ancora qua è perché in fondo io le mie risposte me le sono date. E di tradire me stessa non sono ancora pronta.
Io sono quella che scrive.
E io sono anche quella che ama. Come ne è capace.
Testardamente. Perché esiste solo l'amore testardo, secondo me.
Anche quando fa male, e meno male che ne fa.
Anche quando ci fa provare rabbia, perché siamo umani.
Da qualunque parte lo si rigiri quest'anno ha solo un nome.
Anche se è anche l'anno del battesimo di Daria, del campo estivo all'asilo, della della prima supplenza annuale, del viaggio in Marocco.
Quest'anno ha un solo nome.
Quest'anno ha un solo nome.

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